In tour tra arte sacra, natura inaspettata e campanili: le tappe da Saronno a Cerro Maggiore
In questa settimana a spasso tra i comuni abbiamo raccontato Saronno, Caronno Pertusella, Origgio, Uboldo, Rescaldina e Cerro Maggiore
La quarta settimana del tour di Varesenews Vaingiro si è sviluppata in quella lingua di terra a cavallo delle due grandi direttrici autostradali A8 e A9. Una zona fortemente antropizzata e industrializzata ma capace ancora di regalare salti nel tempo tra chiese antiche e affrescate da nomi illustri del Rinascimento lombardo e boschi che assomigliano ancora a quelli che vedevano all’epoca dell’Impero Romano.
LA TAPPA DI SARONNO
La città di Saronno è un’importante crocevia tra tre province. Proprio per la sua posizione geografica è sempre stata al centro di grandi trasformazioni e di scambi culturali, economici e sociali. A rappresentare questa sua centralità oggi c’è la stazione di Trenord che è diventata la terza di Lombardia per numero di passeggeri che da qui partono, arrivano e transitano. Il suo tessuto urbano ha una densità abitativa importante ma tra i palazzi e le grandi aree commerciali e industriali si trovano segni indelebili di un passato grandioso come il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli con gli affeschi di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari, la magnificente architettura Giovanni Antonio Amadeo che ha fatto il tiburio, Paolo Dalla Porta ha fatto il campanile, Vincenzo da Seregno, Pellegrino Tibaldi. Non da meno è la chiesa di San Francesco. La città è sede di importanti musei dedicati alla storia industriale della città ma anche di collezioni preziose come quello dedicato alla ceramica o a Giuditta Pasta. Se in città le aree verdi sono sacrificate e soffocate dall’urbanizzazione, i saronnesi possono trovare ristoro nella parte saronnese del parco del Lura che qui alterna prati enormi ad aree boschive.
LA TAPPA DI CARONNO PERTUSELLA
Caronno Pertusella è la città dell’acqua. Ne ha tanta sotto terra e qualche volta la dà anche ai comuni vicini. Un vicino importante per i paesi intorno, soprattutto in questo periodo di siccità. Nel suo territorio scorre anche il Lura con un pezzo importante di parco che occupa la superficie del comune. Qui lo sviluppo industriale è arrivato nel dopoguerra grazie ad una legge speciale per le aree depresse che ha favorito l’insediamento di importanti industrie. Questo sviluppo si è fatto sentire parecchio anche dal punto di vista edilizio con la necessità di costruire case per chi veniva qui a lavorare. Nonostante tutto la città ha preservato alcune belle residenze di delizia come Villa Londonio e una chiesa come quella della Purificazione con i suoi affreschi del Lomazzo e di Bernardino Campi.
LA TAPPA DI ORIGGIO
Origgio ci ha stupito per l’importante patrimonio artistico sparso tra le piazze e i parchi della città (numerose le statue di artisti noti e meno noti posizionate in varie zone del paese), per la villa Borletti, sede di eventi culturali di livello, e per il bosco del Conte Borromeo. La presenza di questa famiglia nobile è ben visibile ancora oggi con il castello che si erge al centro del paese e per il bosco, un tempo riserva di caccia, che è rimasto intatto come 2000 anni fa. A raccontarcelo è stato Paolo Zaffaroni del parco dei Mughetti, accompagnandoci tra querce, carpini, olmi che regalano un’oasi di frescura in questa estate torrida. Altro gioiello di grande bellezza è la chiesa di San Giorgio.
LA TAPPA DI UBOLDO
Ad Uboldo abbiamo trovato una città ancora avvolta dagli addobbi del palio, una manifestazione molto sentita in tutto il paese. Qui l’associazionismo è la base di tutte le relazioni sociali. Abbiamo parlato coi volontari dell’Sos Uboldo, con l’associazione Per Uboldo, con gli anziani dell’Ancescao, con gli ambientalisti di Astra ed Eco90 e con le realtà sportive come Team Triangolo Lariano e Rugbio. Tutte queste realtà operano per la comunità, dando ognuna un piccolo contributo nel proprio campo. Da vedere il giardino botanico realizzato all’interno della grande area sportiva, curato da Gianni Riva, con oltre 200 specie di piante del bosco lombardo e di tutta Italia messe a dimora.
LA TAPPA DI RESCALDINA
Nelle ultime due tappe della settimana abbiamo sconfinato in provincia di Milano. Della tappa di Rescaldina segnaliamo la rivalità storica tra la frazione di Rescalda e il resto della cittadina ma abbiamo potuto apprezzare anche l’importante lavoro di ricucitura di una frattura aperta 150 anni fa con lo spostamento della sede comunale dalla frazione a Rescaldina. Qui abbiamo scoperto la leggenda, ricca di riferimenti storici, dello scudiero Lupo da Limonta da cui è stato ricavato anche il simbolo del Comune e il riferimento culturale per il palio di Rescaldina
LA TAPPA DI CERRO MAGGIORE
L’ultima tappa della settimana ha toccato Cerro Maggiore, altro comune confinante con la provincia di Varese. Anche qui abbiamo potuto toccare con mano la divisione storica tra la città e una sua frazione. Gli indomiti in questo caso sono i residenti di Cantalupo che da sempre rivendicano una loro autonomia. A Cerro Maggiore abbiamo ammirato la bellezza della sede comunale, storica residenza della ricca famiglia industriale dei Dell’Acqua, abbiamo scoperto che una parte del frumento per fare i biscotti della Mulino Bianco viene dalla immensa tenuta di Giovanni Repossini Pozzi e che il prete di Cantalupo ha trasformato una chiesa spoglia in un crocevia culturale e religioso che unisce la chiesa romana, quella della Terra Santa e quella ortodossa. Qui abbiamo incontrato anche diversi rappresentanti di associazioni che tengono vivo il paese, tra queste la “truppa” del Woldfestival Festival
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