Ripartel’iter per il gemellaggio tra Nerviano e Pontremoli
Avviato nel 2015, l'iter per il gemellaggio fra i due comuni non è mai stato finora formalizzato ma potrebbe andare in porto già nell'arco del 2022
Nuova linfa per l’iter destinato ad approdare al gemellaggio tra Nerviano e Pontremoli: nei giorni scorsi, infatti, la giunta guidata da Daniela Colombo ha dato il via libera alla lettera di intenti scritta a quattro mani con il comune toscano per far ripartire la procedura, che potrebbe andare in porto già nel 2022 grazie allo stimolo dell’80° anniversario della battaglia di El Alamein, raccontata da Paolo Caccia Dominioni, ingegnere, militare, partigiano e scrittore nervianese, nell’omonimo libro vincitore nel 1962 del premio Bancarella, prestigiosa iniziativa letteraria di Pontremoli.
Il percorso per il gemellaggio era partito nel 2015, quando la giunta guidata da Enrico Cozzi aveva approvato il relativo patto di collaborazione e messo nero su bianco una lettera di intenti concordata con i colleghi del comune toscano. Nel 2017, poi, l’allora sindaco Massimo Cozzi e la sua squadra di governo avevano rinnovato l’impegno, senza però «pervenire alla formalizzazione – come si legge nella delibera di giunta dei giorni scorsi – del patto di collaborazione ed amicizia o gemellaggio con deliberazione consiliare».
Così ora la prima cittadina Daniela Colombo e i suoi hanno deciso di dare «nuovo impulso alla procedura per concludere il percorso a suo tempo iniziato», sul presupposto che «la creazione di contatti e scambi tra le comunità non possa che portare vantaggi alle rispettive cittadinanze offrendo una fonte di arricchimento culturale e sociale, nella convinzione che dalla cooperazione derivi il reciproco sviluppo».
Il comune di Pontremoli
Da lì una nuova lettera di intenti, che ha già ricevuto informalmente l’assenso del sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri e nei giorni scorsi ha incassato il via libera di Piazza Manzoni. Nel documento viene richiamato il «legame forte che da sempre lega una parte dalla cittadinanza nervianese alle proprie origini nel territorio di Pontremoli», quella parte di cittadinanza che negli anni ’50 è arrivata in paese ma, nonostante il senso di appartenenza sviluppato nei confronti della cittadina del Legnanese, «non ha mai fatto venir meno la relazione con le zone di provenienza, con le tradizioni e le abitudini che restano radicate nei loro luoghi di nascita».
L’intento dei due comuni è quello di avviare sulla base del gemellaggio una serie di progetti di cooperazione. «Lo scopo del patto di gemellaggio sarà quello di valorizzare e costruire un’unione che trova le sue basi nella forte presenza nel comune di Nerviano di cittadini della zona di Arzengio/Pontremoli – si legge nella lettera di intenti approvata dalla giunta Colombo -. Attraverso la conoscenza e valorizzazione dei rispettivi patrimoni si intende offrire alle due comunità una fonte di arricchimento culturale e sociale, nella convinzione che dalla cooperazione derivi il reciproco sviluppo nel campo della cultura, dello sport, del turismo e della vita sociale».
Con il gemellaggio i due comuni puntano a collaborare in ambito scolastico, con progetti didattici comuni e valutando «scambi di alunni e insegnanti al fine di condividere le reciproche esperienze», in ambito culturale, facilitando «la promozione e l’organizzazione di eventi e percorsi culturali e artistici comuni, la costruzione di progetti condivisi, l’integrazione delle rispettive biblioteche partendo dallo scambio di informazioni e prassi gestionali», e in ambito sportivo dando «la possibilità ai club sportivi e agli istituti scolastici di partecipare alle diverse competizioni locali».
La cooperazioni coinvolgerà inoltre l’associazionismo, favorendo «lo scambio di esperienze e la cooperazione tra le associazioni presenti nei territori», il turismo, con lo sviluppo di infrastrutture e lo scambio di informazioni sulle possibilità turistiche e l’organizzazione di avvenimenti comuni, e le esperienze amministrative, agevolando «lo scambio ed il confronto per migliorare i livelli di efficacia, efficienza ed economicità delle politiche locali sviluppate, in particolare per quanto riguarda l’attività dei comitati unici di garanzia».
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