Dieci incendi in pochi giorni, caldo e siccità “bruciano” l’Alto Milanese
Nell'arco di cinque giorni sono stati almeno una decina gli incendi che hanno richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco nei comuni del nostro territorio
Giornate di incendi nell’Alto Milanese, dove ad andare a fuoco da giovedì 16 giugno ad oggi sono state soprattutto aree boschive e sterpaglie. Nell’arco di cinque giorni sono stati almeno una decina i roghi che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco nel nostro territorio e il bilancio, senza pretesa di esaustività, si intreccia a doppio filo con il caldo record e la siccità che sta iniziando a farci toccare con mano il problema della mancanza di acqua: basti pensare che la neve sulle montagne è ormai considerata finita e il totale della riserva idrica secondo l’ultimo bollettino di ARPA risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 del 59,13%.
Il drammatico valzer degli incendi è iniziato la scorsa settimana a Bernate Ticino, dove giovedì 16 giugno intorno all’ora di pranzo un campo di grano tra via Milano e via delle Industrie ha preso fuoco in un’area vicina sia all’abitato, sia ad alcune fabbriche: le fiamme, che si sono alzate nel cielo raggiungendo un’altezza considerevole così come la colonna di fumo causata dal rogo, hanno interessato circa 120mila metri quadri di terreno. Nel tardo pomeriggio, poi, le fiamme hanno avvolto un’area boschiva in via per Cuggiono a Buscate, mandando in fumo circa mille metri quadri di bosco.
Anche venerdì 17 il territorio ha iniziato a bruciare già dalle prime ore della mattinata, quando intorno alle 8 sono divampate le fiamme in un’area boschiva in via Industrie ad Arconate, che hanno interessato complessivamente una superficie di circa 700 metri quadri: fortunatamente l’incendio è stato domato senza conseguenze, complice anche la posizione adiacente ad un campo e non alle abitazioni. Ancora fiamme anche a Bernate Ticino nel primo pomeriggio, quando nel tratto di via Cavour che costeggia la ferrovia hanno preso fuoco delle sterpaglie: nell’incendio è stata coinvolta un’area da 800 metri quadri. Nel pomeriggio il fuoco ha anche imposto lo stop ai treni tra la stazione di Parabiago e quella di Vanzago – Pogliano, dove si è sviluppato un incendio di vaste proporzioni in un campo a pochi passi dai binari, che ha coinvolto all’incirca 10mila metri quadri di terreno.
Non è stato purtroppo da meno il fine settimana: sabato 18 sono stati registrati due incendi di sterpaglie, uno in via Arconate a Busto Garolfo e uno a Inveruno lungo la SP12, e domenica 19 ad andare in fiamme sono state ancora una volta delle sterpaglie a Nerviano. Nè la settimana è iniziata sotto migliori auspici, visto che già nelle prime ore della mattinata di oggi, lunedì 20 giugno, a Busto Arsizio ha preso fuoco gran parte di un campo di circa 3mila metri quadri in via Novara.
Le cause degli incendi divampati nel territorio sono ancora in fase di accertamento, nonostante le difficoltà legate in alcuni casi alle proporzioni dei roghi. Difficile però non pensare che le temperature da bollino rosso e la siccità con cui l’intera Lombardia sta facendo i conti in questi giorni abbiano quantomeno contribuito: in queste condizioni, infatti, può bastare molto poco per provocare danni di proporzioni importanti, anche un mozzicone di sigaretta.
Proprio per questo già dagli anni scorsi Coldiretti ha elaborato un decalogo per la prevenzione degli incendi che spazia dall’evitare di accendere fuochi in aree boscate e coltivate o nelle loro vicinanze al controllare costantemente la fiamma nelle aree attrezzate e verificare prima di andarsene non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano fredde. Senza dimenticare di non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accesi dall’automobile e di verificare, quando si parcheggia l’auto, che la marmitta non sia a contatto con erba secca. Off limits – e non solo per il fuoco – anche l’abbandono di rifiuti e immondizia nelle zone boscate e nelle vicinanze, e soprattutto la dispersione di contenitori sotto pressione come bombolette e deodorante, che potrebbero esplodere o prendere fuoco facilmente.
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