Conclusa la mostra “Policromie: Dalla natura al sogno” di Alfonso Muzio
Si è concluso la mostra “Policromie: Dalla natura al sogno”, con i dipinti del Dott. Alfonso Muzio allestita da fine maggio al Museo Carla Musazzi di Parabiago
Si è concluso la mostra “Policromie: Dalla natura al sogno”, con i dipinti del Dott. Alfonso Muzio allestita da fine maggio al Museo Carla Musazzi di Parabiago. In questa mostra sono stati esposti principalmente dipinti, realizzati in diversi momenti della vita di Muzio, ma in particolare negli ultimi quattro anni, e alcune sculture non esposte nella mostra precedente
Alfonso Muzio nasce nel 1924 a Parabiago dove tutt’ora vive dopo aver svolto per cinquant’anni la professione di farmacista. Da sempre attratto dall’arte nelle sue varie forme espressive, già nel 1948 manifesta le sue doti di artista che ama giocare con i colori. L’opera rappresenta una natura morta con due semplici cassette colme di frutta dalle accese cromie. Nel 1953 vince il premio “G. Giannini” con una natura morta. Contemporaneamente si dedica alla poesia. Sue le sillogi “Frammenti” e “Pianura” che si inseriscono nel filone della poesia ermetica di Ungaretti e Montale.
A partire dagli anni ’70, dopo un rivelatore viaggio in una Sardegna ancora selvaggia e poco frequentata dai turisti, esplode la sua passione per la scultura. Le rocce scavate dal mare e dal vento e le radici abbandonate dalle onde sulla spiaggia ispirano opere in legno, soprattutto d’ulivo, che in un secondo tempo vengono in parte realizzate in bronzo. Nella scultura Muzio raggiunge la sua produzione espressiva più compiuta, con mostre a Chiavari nel 2003, a Solonghello nel 2012, a Parabiago (Palazzo Corvini) nel 2013 e in questa stessa sede nel 2017. Sono sculture astratte e in genere legate al Mito con la ricerca di forme di grande bellezza e leggerezza, ma anche volumi a spirali che creano movimento e dinamismo.
Solo nel 2018 riprende l’attività pittorica, con spunti creativi che si muovono tra l’Astrattismo e l’Informale. Elabora forme, colori vivaci e solari dimostrando una vitalità, ottimismo ed esuberanza riscontrabili normalmente in artisti ben più giovani. L’ispirazione nasce dagli aspetti più microscopici e segreti della natura, come i semi delle piante e il coronavirus del Covid-19, che ispira alcuni dipinti realizzati all’inizio della pandemia.
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