Rescaldina consegna la Costituzione ai 18enni: «Siate portatori di pace»
A consegnare la Costituzione ai cittadini del 2004 sono stati i giovanissimi studenti del Pedibus, dopo aver letto l'articolo 9 della Carta Costituzionale
2 giugno 1946, gli Italiani scelgono di far diventare l’Italia una Repubblica dopo 85 anni di regno dei Savoia, venti dei quali passati sotto la dittatura fascista. È la Corte di Cassazione il 18 giugno 1946 a rendere ufficiale la nascita della Repubblica Italiana dopo aver valutato risultati e ricorsi. L’affluenza è stata massima: su poco più di 28 milioni di aventi diritto al voto, gli italiani che vanno alle urne sono quasi 25 milioni, poco più dell’89%. L’ago della bilancia sono soprattutto le donne, al loro primo voto su scala nazionale dopo le amministrative di marzo, che tra i votanti fanno la parte del leone esprimendo quasi un milione di preferenze in più degli uomini.
2 giugno 1946: la mappa del voto al referendum nel Legnanese
È lì che muove metaforicamente il primo passo la Costituzione italiana, ed è proprio consegnando la Costituzione ai cittadini nati nel 2004 che Rescaldina ha scelto di celebrare la Festa della Repubblica, con un momento che ha riunito in piazza più di una generazione: a consegnare la Carta costituzionale ai nuovi 18enni, infatti, sono stati i giovanissimi studenti del Piedibus dopo averne letto l’articolo 9.
La consegna è stata l’occasione per il sindaco Gilles Ielo non solo per ribadire ai ragazzi l’importanza di quel referendum, tanto per il contenuto che ha scritto una pagina fondamentale della storia italiana quanto per il voto a suffragio universale, ma anche per chiedere ai più giovani di «farsi portatori di pace» e spronarli a promuovere un cambiamento culturale. «I giovani – spiega il primo cittadino – devono essere i primi a rivendicare la pace, anche perché la storia ci insegna che i primi a doverle affrontare al fronte sono proprio loro, come i Ragazzi del ’99 mandati in prima linea durante la prima guerra mondiale. Un messaggio di pace non ha bisogno di gesti eclatanti, ma si costruisce quotidianamente. Pensiamo ad esempio all’utilizzo dei social e al modo in cui viene espresso un concetto: tenendo presente che nel rapportarsi con gli altri c’è sempre la via del confronto e del dialogo e quella del conflitto e dello scontro, è la prima la strada da seguire per essere portatori di pace».
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