La gita a Roma alle classi quinte della Manzoni di Parabiago e della Travaini di Villastanza la offre il Comune
Oltre 90 i bambini che hanno potuto partecipare al viaggio d'istruzione finanziato dai fondi destinati al Piano del diritto allo studio dall'amministrazione comunale
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Due giorni di cultura e divertimento per i bambini delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo A. Manzoni di Parabiago, che tra il 19 ed il 20 maggio hanno avuto la possibilità di visitare Roma grazie ai i fondi destinati al Piano del diritto allo studio messi a disposizione dall’amministrazione comunale cittadina. Anche i bambini della Scuola Primaria Travaini di Villastanza hanno potuto vivere la stessa esperienza.
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Più di 90 i bambini “in trasferta” nella capitale, accompagnati dalla preside Antonina Mirabile (guida turistica di giornata), dal sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, e dalle loro insegnanti, tra le quali l’organizzatrice del viaggio, Anna Maria Pignataro. Per molti degli alunni si trattava della prima volta senza i genitori, ma l’iniziale timore è stato superato dalla «voglia di sentirsi grandi», che ha permesso loro di vivere con serenità questa esperienza.
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Il viaggio d’istruzione ha permesso ai bambini di ammirare le innumerevoli bellezze di Roma, dal Colosseo all’Altare della Patria, passando per Piazza San Pietro e la Fontana di Trevi. Tra le varie tappe, anche la visita al Museo dei Bambini Explora, che ha offerto momenti di svago ma anche di apprendimento attraverso i suoi laboratori con tanti giochi interattivi.
«Ringrazio, a nome mio e di tutta la comunità scolastica, il primo cittadino e l’amministrazione comunale per la preziosa opportunità formativa offerta agli studenti – ha dichiarato la preside Mirabile -. Il viaggio nella città eterna, dalla forte valenza culturale, ha rappresentato anche uno dei primi macro eventi di ritrovata ordinarietà dopo un biennio di restrizioni dovute all’emergenza pandemica. Opportunità formative simili – ha proseguito la dirigente scolastica – rappresentano sempre un arricchimento per gli studenti ma anche per gli adulti di riferimento. Un “laboratorio” di vera socialità in cui si acquisiscono e si consolidano non poche soft skills ma soprattutto un’esperienza che rimane nella memoria del cuore di bambini ed adulti».
Per i bambini è stata un’esperienza «altamente formativa, che ha fatto vivere agli alunni dei momenti indimenticabili».
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