Al bar della stazione di Rescaldina con Antonella, l’unico presidio contro il degrado dello spaccio
Abbiamo incontrato Antonella nel nostro giro tra le stazioni interessate dal problema dello spaccio nei boschi
Arrivano da Novara o Castano Primo, scendono alla fermata della stazione di Rescaldina e da qui ripartono solitamente in orari serali. Lì vicino ci sono i boschi dello spaccio, nel Rugareto (teatro di recenti fatti di cronaca), dove i tossicodipendenti cercano le dosi per tirare a campare la giornata. Quando fa freddo alcuni di loro si rifugiano nel sottopasso ferroviario dove non è difficile trovare siringhe o cartocci di alluminio utilizzati per drogarsi: «Andate a vedere, ogni tanto se ne trovano», ci dice Antonella, titolare del bar “La Fermata” all’interno della stazione di Rescaldina, diventato un presidio di sicurezza per pendolari e cittadini. È lei la prima persona a cui chiediamo informazioni. In realtà è anche l’unica a cui è possibile rivolgersi: la biglietteria è chiusa ormai da diversi anni (è presente una cassa automatica) e non ci sono altri info-point o altro personale fisso.
«Qui, nel mio bar, le persone poco raccomandabili non entrano», ribadisce l’imprenditrice che tiene il suo locale con grande cura, dalla pulizia all’arredamento: «Ho portato anche i fiori per dare un tocco di colore». Antonella non nasconde il problema – «quello dello spaccio è un fenomeno che ci preoccupa» – ma cerca di fare di tutto per far sì che i suoi clienti si sentano sicuri. «Pensate che ho smesso di vendere le goleador: veniva a comprarle chi era in astinenza e aveva bisogno di zuccheri a pochi centesimi. Qui il caffè si deve bere in tranquillità». Anche i bagni li gestisce lei: sono chiusi a chiave e vengono puliti regolarmente. Antonella vende inoltre i biglietti dei treni e offre servizio di tabaccheria. «La barista è l’unica persona sempre presente», ci dice una pendolare che lamenta il malfunzionamento della biglietteria elettronica.
Nel sottopasso non troviamo siringhe, ma sotto le grate non sono stati rimossi gli scarti degli “strumenti” utilizzati da chi fa uso di sostanze stupefacenti. «Nei mesi invernali nel sottopasso ci sono senzatetto che dormono alle ore più varie; fortunatamente in primavera la situazione migliora e anche noi pendolari ci sentiamo più sicuri», constata un’altra donna che ogni giorno prende il treno per andare a Castellanza a lavorare.
Per contrastare il fenomeno dello spaccio le amministrazioni comunali hanno attivato anche una equipe socio-sanitaria a supporto della marginalità. In stazione è anche in arrivo un presidio nei locali della ex biglietteria grazie all’avviso pubblicato da Piazza Chiesa per assegnarli ad associazioni e realtà no profit e senza scopo di lucro attive in campo sportivo, sociale e culturale in modo da dare vita ad iniziative educative, ricreative e finalizzate alla socializzazione.
Spaccio nei boschi: a Rescaldina una equipe socio-sanitaria a supporto della marginalità
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