In treno da Rescaldina a Vanzaghello, lungo la tratta dello spaccio
Abbiamo preso il treno a Rescaldina ed abbiamo raggiunto Vanzaghello. In questo breve viaggio abbiamo ascoltato i pendolari e cercato di capire il fenomeno dello spaccio attorno alle stazioni e ai boschi
Viaggiano sul treno e passeggiano sulla banchina della stazione. Alle volte, poi, senza curarsi della presenza di estranei assumo sostanze stupefacenti lì dove si trovano, senza nascondersi. I tossicodipendenti in cerca di dosi salgono sul treno alle stazioni di Novara, Turbigo e anche Castano Primo. Sono persone con dipendenze, magari senza casa, che scendono a Rescaldina per procurarsi stupefacenti e tornano indietro la sera con l’ultimo treno. A seguito degli omicidi accaduti in questi mesi, il primo per l’appunto a Rescaldina (lo scorso aprile) e il secondo nelle scorse settimane a Vanzaghello, siamo saliti (oggi 12 maggio) sul treno e abbiamo percorso la tratta Rescaldina – Vanzaghello andata e ritorno. In questo breve viaggio abbiamo ascoltato i viaggiatori e chi vive o lavora vicino alle due stazioni. C’è chi accusa il disagio in maniera importante e chi, invece, è così abituato da non farci più caso come se fosse la normalità. Una lavoratrice che prende il treno al mattino presto e rientra verso l’ora di pranzo ci ha, infatti, raccontato: «La stazione di Rescaldina è tranquilla: alle volte si vedono per terra alcune siringhe, ma niente di straordinario».
Durante il giorno sono pochi, ma di sera, dopo le 20 come ci hanno spiegato alcuni pendolari «li vediamo sul treno. Alle volte assumono droga seduti ai loro posti in attesa di scendere alla loro fermata. Non danno fastidio, ma non si viaggia con serenità». Un’altra pendolare che abita a Castellanza e lavora sul territorio rescaldinese, invece, ha sottolineato che in questi giorni di primavera la stazione non è più un luogo che fa paura: «Il problema si accusa quando fa freddo: molti tossici senzatetto si rifugiano nel sottopasso della stazione. In quei momenti diventa difficile attraversarlo, o per lo meno io ho paura. Oltretutto il passaggio, soprattutto in inverno risulta sporco e l’odore di urina e insopportabile».
Tutto si consuma alla luce del sole tra un treno e l’altro. Aspettando il convoglio delle 12.33 (diretto a Novara), orario che dovrebbe essere fra i più tranquilli, non è stato difficile notare il passaggio di un pusher in bicicletta che si era dato appuntamento per una compravendita. Ma il fenomeno dello spaccio si consuma in particolar modo nelle zone boschive proprio a pochi passi dalla stazione di Rescaldina: luogo dove lo scorso aprile, è stato registrato un omicidio. Pochi giorni dopo è stato teatro anche di un accoltellamento. E nonostante siano continui i servizi di controllo da parte delle Forze dell’Ordine quell’area verde, che fa parte del Bosco del Rugareto a due passi dal parco degli Aironi, resta un luogo di ritrovo per spacciatori e consumatori.
Da Rescaldina abbiamo viaggiato fino Vanzaghello. Qui la stazione è moderna come quella di Castellanza, ma a differenza di quella di Rescaldina, che ha un bar/biglietteria come presidio, non ha alcun locale pubblico. Anche la sede della Guardia nazionale è chiusa. Nonostante questo secondo i pendolari non ci sono situazioni di vera insicurezza: «In passato la situazione era difficile: si trovavano tossici sulla banchina. Adesso è tutto più tranquillo». Un commerciante, invece, ci ha segnalato che «Purtroppo spacciatori e consumatori continuano a frequentare il boschetto qui vicino in particolar modo in primavera ed estate». Anche qui, alcuni viaggiatori ci hanno confermato che sul treno, soprattutto alla sera, «ci sono persone trasandate e perse: salgono tutti a Rescaldina in direzione Novara. Nessuno disturba, ma per sicurezza è meglio viaggiare sul vagone di testa».
Il problema però oltre che di sicurezza è sicuramente sociale e per contrastarlo le amministrazioni mettono in campo più azioni, da quelle più repressive a quelle di recupero. Da un anno è stata introdotta una equipe sociosanitaria a supporto delle marginalità che opera proprio attorno alla stazione.
Spaccio nei boschi: a Rescaldina una equipe socio-sanitaria a supporto della marginalità
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.