Daniele Porrino è il nuovo Direttore Tecnico del Rugby Parabiago
Per Daniele Porrino una nuova sfida, che lo vedrà protagonista nel guidare la prima squadra maschile Seniores e coordinare le attività del Club a livello tecnico, in stretta collaborazione con la dirigenza e lo staff tecnico del minirugby
Rugby Parabiago annuncia con piacere che il nuovo Direttore Tecnico sarà Daniele Porrino, a lungo Tecnico e Formatore Federale.
Per Daniele Porrino una nuova sfida, che lo vedrà protagonista nel guidare la prima squadra maschile Seniores e coordinare le attività del Club a livello tecnico, in stretta collaborazione con la dirigenza e lo staff tecnico del minirugby.
Abbiamo parlato con lui per capire da lui cosa lo ha portato ad abbracciare il progetto del Club rossoblù.
Buongiorno Daniele e benvenuto. Ci piacerebbe capire come hai trovato il Club al tuo arrivo. Cosa ci puoi dire in proposito?
Sono molto felice di essere approdato a Parabiago, società che conosco molto bene perché varie sono state le occasioni in cui negli scorsi anni abbiamo collaborato. Ho trovato un Club molto ben organizzato, sopra la media. Rugby Parabiago ha più persone a tempo pieno che gestiscono le
attività del Club e questo sicuramente pone le basi per lavorare con assiduità, qualità e raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di venire a Parabiago.
Quali altri motivi ti hanno spinto ad abbracciare questa nuova avventura?
Abbiamo una visione molto simile di ciò che vogliamo dallo sport. In questo momento storico credo che lo sport possa essere un mezzo importante per far crescere in modo sano i ragazzi e le ragazze che saranno gli uomini e le donne di domani. Credo nei valori e nel ruolo educativo dello sport e ciò è condiviso in pieno dal Club. Sono convinto che il Club debba essere il terzo polo educativo di fianco alla famiglia e alla scuola e continueremo a lavorare in questa direzione. I risultati sportivi sono importanti ma sono solo uno degli aspetti su cui vogliamo porre la nostra attenzione.
Cosa pensi di poter portare al Club considerando le tue esperienze, le tue competenze, i tuoi valori?
Io conosco solo una strada per migliorarsi ed è quella di lavorare sempre di più e sempre meglio. Tutte le mie esperienze passate saranno messe a disposizione per raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo.
Come deve essere un Club moderno di Rugby, dal tuo punto di vista?
Riuscire ad essere una casa per le famiglie, la terza agenzia educativa per ragazzi e ragazze, avere attenzione al sociale, avere un’identità sportiva. Bisogna lavorare a 360°. Sono qui per proseguire il percorso già intrapreso dal Club, cercando di ottimizzare e migliorare alcuni aspetti. Bisogna
valorizzare le risorse nella consapevolezza che ognuno di noi è parte di un tutto e che la direzione non può che essere comune. La sfida è riuscire a passare il messaggio che tutti lavoriamo per un unico obiettivo.
Da un punto di vista sportivo, quali obiettivi ti poni? Consolidanti? Migliorativi?
Il percorso già svolto negli scorsi anni dal Club è un esempio per tante altre società di rugby in Italia ed è stato caratterizzato da una crescita costante di numeri, di qualità degli allenatori e dei giocatori e di risultati, a livello maschile e femminile. Continuare a crescere non vuol dire crescere di categoria. Significa creare una linea di Club dal punto di vista tecnico, un’identità di gioco, un potenziamento del lavoro. Significa migliorare i progetti in corso a partire dall’Under 15, dando la possibilità di lavorare di più se qualcuno ha il desiderio di farlo, con uno o più allenamenti suppletivi o sessioni di palestra. Bisogna dare la possibilità a chi vuole investire di più su sé stesso e su questo sport di poterlo fare.
Ovviamente questi percorsi andranno di pari passo con il rendimento scolastico, che dovrà essere adeguato. Inoltre, lavoreremo per creare un’identità di gioco, che dovrà essere comune dai bambini alle squadre seniores. Ciò significa creare un gioco piacevole, divertente, basato sulle situazioni e sulle scelte, sull’adattamento, sulla continuità. Per fare tutto ciò avremo anche la fortuna di avere la supervisione di un gruppo di allenatori guidati da Jean-Pierre Villepreux, che potrà supportarci nel nostro percorso.
Come vedi il Club tra 5 anni?
Vedo un Club con un’identità di gioco ben definita, in cui tutti credono, che possa essere portata avanti nel tempo. Ci vorrà un po’ di assestamento, non tutto verrà bene subito.
Qual è il tuo augurio per la “Grande Famiglia” del Rugby Parabiago?
L’augurio che faccio a noi dello staff è quello di riuscire nell’intento di portare le persone a credere in quello che stiamo facendo. Alle famiglie e agli atleti auguro che ognuno possa portare un po’ di sé stesso all’interno del Club. Se volessimo racchiudere questo concetto in una parola direi fiducia,
fiducia reciproca.
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