25 aprile, il Legnanese celebra la Liberazione
Il Legnanese è tornato a celebrare il 25 aprile con un calendario di iniziative simile a quello pre-Covid, con un pensiero alla guerra in Ucraina
È il 25 aprile 1945, inizia la ritirata dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò da Milano e Torino dopo la ribellione della popolazione e l’insurrezione generale proclamata dai partigiani. Certo non bastò un giorno per segnare la fine dell’occupazione nazifascista in Italia: la guerra continuò infatti ancora per qualche giorno fino agli inizi di maggio. Ma il 25 aprile è una data simbolo, scelta come anniversario della Liberazione d’Italia il 22 aprile 1946, quando, su proposta di Alcide De Gasperi, che guidava il governo italiano provvisorio, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d’Italia, con un decreto legislativo luogotenenziale dichiarò il 25 aprile festa nazionale. La scelta fu poi ribadita da una legge presentata dallo stesso De Gasperi in Senato nel 1948 ed entrata in vigore l’anno successivo.
Oggi, per la prima volta da quando la pandemia è entrata di prepotenza nella nostra vita quotidiana, l’Italia, e con lei il Legnanese, è tornata a celebrare l’anniversario della Liberazione con un calendario di iniziative che assomiglia a quello precedente all’emergenza sanitaria, tra cortei e manifestazioni di piazza. Ovunque è risuonato l’eco dei valori che hanno spinto gli uomini e le donne che in quel 25 aprile hanno fatto la storia a mettere in gioco la propria vita per la libertà di tutti, ma anche la consapevolezza di tutte le sfumature della crisi sanitaria, economica e sociale che il nostro Paese, insieme al mondo intero, non si è ancora completamente lasciato alle spalle nonostante la fine dello stato di emergenza, tanto che in piazza insieme alle celebrazioni sono “approdate” alcune delle ferite ancora aperte del nostro territorio come la crisi della Emerson di Rescaldina.
Soprattutto, però, è stato un 25 aprile che ovunque ha parlato di pace, e forse non poteva che essere così nei giorni in cui i venti di guerra tornano a soffiare nel cuore dell’Europa dopo più di 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Guerra, però, non è solo quella che sta vivendo letteralmente sulla propria pelle l’Ucraina, e infatti nelle piazze del Legnanese sono “arrivati” anche il Congo, lo Yemen, la Palestina e tutti i Paesi del mondo drammaticamente segnati dai combattimenti, con il suono della sirena anti-aerea rimbombata in piazza a Rescaldina a ricordare la fortuna di vivere in pace in un mondo che proprio non riesce a fare a meno del conflitto.
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QUI LA COMMEMORAZIONE A BUSTO GAROLFO
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QUI LA COMMEMORAZIONE A DAIRAGO
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