Il Comitato di Chernobyl San Vittore Olona accoglie 37 profughi: «Sono la nostra grande famiglia»
Le famiglie del Comitato sono tornate ad aprire le loro case per accogliere quelli che un tempo erano bambini ed oggi sono adulti. Il commento di Marita Maggioni
Sono 37 i profughi accolti dalle famiglie del “Comitato Accoglienza Bambini di Chernobyl” di San Vittore Olona e Cerro Maggiore. Realtà attiva da anni sul territorio che, sotto la guida di Marita Maggioni, coinvolge numerose famiglie. Abitazioni che dall’inizio della guerra ad oggi hanno aperto le loro porte a quelli che un tempo erano bambini, che raggiungevano il Legnanese per le “vacanze terapeutiche”, ed oggi sono adulti con figli.
Dopo settimane di tensione e preoccupazioni, vista la mancanza di corridoi umanitari sicuri, in Ucraina alcuni ex bambini, con loro figli, nipoti, cognate, zie, amiche (per un totale di 21 adulti e 16 bambini) hanno finalmente raggiunto le loro famiglie adottive. «Le famiglie di San Vittore Olona e a Cerro Maggiore – afferma Maggioni – sono tornate ad accogliere gli stessi bimbi ormai grandi: le nostre ex bambine oggi sono qui con i loro figli e nipoti, che hanno dagli 1 ai 13 anni. Alla disperazione e all’impotenza iniziale di saperli intrappolati nei lori villaggi e nelle loro cittadine è subentrata una nuova energia per la possibilità concreta di costruire una nuova accoglienza. Ciò ci permette di dare una speranza di vita in più».
L’accoglienza secondo Maggioni si sta concretizzando e arricchendo con l’inserimento generoso nelle realtà del territorio «a partire dalle scuole: Infanzia, Primaria, Secondaria. Poi nel mondo dello sport: nelle squadre di calcio del Centro Giovanile Calcio e nella Ginnastica Artistica di San Vittore con disponibilità anche della sezione Atletica, nella Scuola Civica di Musica a Cerro Maggiore, nella Scuola di Italiano per straniere di Una casa per Pollicino, e altro è in divenire. Abbiamo ricevuto e stiamo ricevendo contributi da Caritas di San Vittore e Cerro e da diverse associazioni come La Zuppiera e la Fc Altomilanese (associazione contro la fibrosi cistica) presieduta da Roberto Bombassei che ha regalato uova di cioccolato a tutti gli ucraini arrivati. Da ricordare gli aiuti ricevuti dai privati. Queste erogazioni liberali ci offrono un prezioso e indispensabile sostegno per la gestione della quotidianità nelle famiglie che accolgono e ospitano, poiché ad oggi la Pubblica Amministrazione considera la nostra come accoglienza di privati e quindi a titolo volontario».
Ed è proprio in queste molteplici e ricche sinergie che Maggioni vede un «riflesso delle parole di Papa Francesco: “Dobbiamo essere costruttori di pace” e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire. C’è poi un risvolto un po’ personale che riguarda la nostra famiglia: nella storia di 20 anni di accoglienza, a partire dal 1999 abbiamo ospitato nella nostra casa 8 tra bambini e bambine; 7 di loro (tra cui le prime 2 accolte) sono qui con noi, adesso, tutti insieme, chi addirittura con figli, chi con mamma e fratellino, chi con zie e cugini: sono 14. Direi proprio una grande famiglia allargata».
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