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A Castellanza la fabbrica delle “vedovelle“, le fontane di Milano

Note anche come “draghi verdi”, vengono realizzate da quasi un secolo nelle Fonderie Lamperti. Il trucco del flâneur che si disseta senza sforzo

Generica 2020

A Roma c’è il “nasone“. I “torett” stanno di casa a Torino. A Milano invece per strada si incontrano le “vedovelle“: come per le maschere di carnevale, ogni città ha la sua fontanella che si distingue per foggia, ma non per l’uso che se ne fa che rimane sempre quello di dissetarsi ad ogni ora e stagione, gratuitamente. Più di un arredo urbano, piuttosto un servizio universale che civismo e umanità impone nei riguardi di tutti, grandi e piccini che un sorso d’acqua reclamano e pretendono. Ma nulla va sprecato dal momento che un sistema di canalizzazione muove il prezioso liquido nei campi per l’irrigazione agricola. Questo patrimonio presente da quasi un secolo a Milano in realtà è made in Varese dal momento che viene realizzato dal 1932 a Castellanza alle “Fonderie Lamperti” che fino a una trentina d’anni fa producevano il “drago verde” (l’altro nome della vedovella) in ghisa con gettate che davano forma alle fontanelle dei milanesi. Oggi le cose sono cambiate e i costi di produzione impongono l’esternalizzazione della produzione vera e propria con disegni originali in fonderie all’estero ma sempre qui nel Varesotto avviene la magia della forma e del gusto per un design intramontabile partito dal primo esemplare di draghetto, quello posizionato in piazza della Scala, in ottone.

Generica 2020

Andrea Lamperti, 31 anni (foto sopra), assieme ai genitori manda avanti l’azienda di famiglia con grande orgoglio. Divenuto suo malgrado un personaggio pubblico per aver partecipato qualche mese fa alla trasmissione I soliti ignoti” su Rai1 (quella dove il concorrente deve indovinare la professione di uno sconosciuto), Andrea racconta di un lavoro molto cambiato nel tempo, ma che alla fine assicura il prodotto finale di sempre: «Anni fa qui lavoravano fino a 80 persone, ora siamo in pre, più un magazziniere. La produzione è stata spostata all’estero: troppo elevati i costi di produzione, ma anche quelli di trasporto. Qui da noi arrivano i pezzi che vengono assemblati e commercializzati».

Il pezzo forte, la fontanella che si trova in strada a Milano (ce ne sono circa 600) ha un peso di 280 chili per l’altezza di un metro e 55, mentre quelle vendute per il merito «retail» sono più piccole. C’è dunque il mercato al dettaglio e quello “pubblico” per il committente Milano rappresentato da MM, metropolitane milanesi che si occupa della gestione delle fontane.

Tra 10 anni corre l’anniversario della vedovella, che in questi anni è cambiata solo per il colore: prima era il ral 6009, ora 6005: sfumature. Ma il fascino di una bevuta resta sempre lo stesso, soprattutto nel godersi lo spettacolo di quanti, neofiti della sorsata di piazza, non sanno che ci si disseta da sopra, chiudendo con un dito il flusso dell’acqua che viene proiettato verso l’alto grazie a un foro superiore nell’ottone. Trucchi da flâneur, mestiere di vivere la strada.

Le “vedovelle” delle Fonderie Lamperti di Castellanza a “I soliti ignoti” di Rai1

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Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 19 Aprile 2022
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