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Rescaldina, il centrodestra: «Minacciata la sicurezza dei cittadini»

Dopo il Movimento 5 Stelle, anche il centrodestra accende i riflettori sulla necessità di ridare centralità ad ordine e sicurezza a Rescaldina

boschi spaccio rescaldina

Una settimana fa il ritrovamento nei boschi dello spaccio di Rescaldina del cadavere di Bouda Ouadia, immigrato irregolare e senza fissa dimora che secondo la pista al momento considerata più accreditata dagli inquirenti avrebbe perso la vita per un regolamento di conti. Ieri, giovedì 7 aprile, un uomo è stato soccorso con una ferita provocata da un’arma da taglio alla mano destra e altre più lievi sparse per il corpo in via Leonardo da Vinci, a pochi metri dall’area verde, dopo essere stato accoltellato a Castellanza. Fatti che sono solo gli ultimi di una lunga scia che già tre anni fa aveva portato all’omicidio di Abib Modou Diop per pochi grammi di hashish, e che hanno spinto la Procura di Busto Arsizio a prendere in considerazione l’idea di dare vita ad una task force per provare ad arginare il fenomeno.

Quello dello spaccio di droga, peraltro, è un problema che nel tempo ha coinvolto diverse aree – come, tanto per citarne qualcuna, quelle di Vanzaghello e di Castano Primo – e che certamente non è nuovo ai residenti della zona, da anni costretti a conviverci, né riguarda esclusivamente Rescaldina. La recente escalation di violenza ha però riportato prepotentemente il paese agli onori delle cronache, rinfocolando un dibattito politico che negli anni non si è mai veramente spento. I primi a lanciare un grido d’allarme erano stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che avevano parlato di una Rescaldina pericolosa. Ora a rincarare la dose pensa il centrodestra, che della battaglia per la sicurezza aveva fatto uno dei propri cavalli di battaglia già tre anni fa in campagna elettorale.

boschi spacio rescaldina

«Rescaldina è un luogo meraviglioso, chi, come me, ci è nato lo sa bene – spiega Mariangela Franchi, capogruppo del centrodestra in consiglio comunale -: la sua gente è generosa, ospitale, sempre pronta ad aiutare. Ci sono persone, tante persone, che giorno dopo giorno lavorano per aiutare il prossimo in difficoltà, che sia esso vicino o lontano e ogni giorno si aggiunge a loro altra gente, generosa e disponibile che, senza esporsi, senza farne sfoggio, senza apparire dona tempo e mezzi materiali. Rescaldina è anche un paese vivo e vivace, dove la festa è occasione per fare memoria delle nostre radici, per far conoscere i nostri piccoli tesori, il nostro dialetto, la nostra cultura, la nostra identità. Gioiamo e godiamo di tanta bellezza e pace ma, quando vediamo il nostro paese minacciato, degradato, umiliato, insorgiamo!».

«Come è possibile che chi da otto anni ha la responsabilità di amministrare il paese non si senta minimamente responsabile di ciò che ormai quotidianamente vi accade – continua Franchi -? Come è possibile che, dopo anni di dibattito, di proposte, di appelli del Centrodestra per l’ordine e la sicurezza, il legittimo sdegno verso i quotidiani fatti di criminalità che avvengono nel nostro paese venga strumentalizzato e sminuito a livello di “scredito verso una parte politica”? Purtroppo il problema è ben più grave: c’è di mezzo la sicurezza dei cittadini, oggi gravemente minacciata. Ma l’amministrazione targata Vivere Rescaldina insiste a celare la realtà con una narrazione fantasiosa di opere, progetti di empowerment sociale, investimenti economici considerevoli ma privi di concreti risultati. Alcuni esempi sono la riqualificazione fisica di spazi di autogestione (ex Basettino), il “lavoro educativo di strada” e ancora le piste ciclabili, che avrebbero dovuto rendere il bosco vivibile, ma che in realtà lo hanno deturpato e, visto ciò che vi accade, nessuno usa».

Insomma, per il centrodestra è ora di mettere la sicurezza in cima alla lista delle priorità. «Il Centrodestra ha più volte evidenziato la mancanza di dati certi sull’esito di questi ed altri investimenti ricevendo sempre un netto rifiuto al confronto, anzi, l’amministrazione Vivere Rescaldina ha sempre affermato, con granitica certezza, di essere sulla strada giusta – conclude la capogruppo -. Anche il gruppo di lavoro sulla sicurezza del paese, costituito dall’amministrazione per obbligo, è stato prontamente privato di qualsiasi operatività e non viene nemmeno più convocato. Rescaldina non merita di essere continuamente associata a fenomeni di criminalità, l’ordine e la sicurezza devono diventare la questione centrale, si devono investire sforzi e risorse per garantirli, se non si è in grado di farlo si deve avere il coraggio di ritirarsi in buon ordine. Rescaldina è il luogo in cui siamo nati, dove siamo cresciuti , non è solo un paese che amiamo, è il paese che ci ha plasmati, con il quale non abbiamo un legame solo sentimentale ma di carne. Questo paese mantiene ancora la sua bellezza ma oggi è seriamente minacciato, negarlo è immorale e non far nulla è incivile».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Aprile 2022
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