Carol è stata uccisa perchè voleva andarsene da Rescaldina, per Fontana: “Era tutto”
Secondo il gip il movente che sta dietro il brutale omicidio di Carol Maltesi sarebbe stata la decisione che gli aveva comunicato pochi giorni prima: “Voleva andare a vivere vicino al figlio"
Quando ha capito che Carol aveva deciso di trasferirsi in provincia di Verona, per stare più vicina a suo figlio di sei anni, lui ha approfittato della sua fiducia per ucciderla, inscenando un gioco erotico che i due avevano già fatto. Sarebbe questo il movente dell’omicidio di Carol Maltesi, la 26enne originaria di Sesto Calende uccisa tra il 10 e l’11 gennaio scorso e ritrovata circa una settimana fa a pezzi in una scarpata della località Paline, a Borno (Bs).
Secondo il giudice per le indagini preliminari della Procura di Brescia Davide Fontana, il bancario 43enne che aveva lasciato la moglie per stare con la giovane, pur accettando che lei avesse altri partner, non aveva digerito la scelta di allontanarsi da lui. In poche parole era diventata la sua ossessione.
Il Fontana ha dichiarato agli inquirenti che fra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, Carol gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga. La notizia è stata un vero e proprio shock, poiché non poteva accettare di vivere senza la ragazza, che per lui “era tutto”; dunque, mentre stavano girando il video hard – le cui modalità, compreso lo scotch applicato sulla bocca, erano state pienamente e liberamente concordate – nel momento in cui si era ritrovato il martello in mano, aveva pensato che l’avrebbe persa.
Allora, l’ha colpita alla testa almeno due o tre volte, non ricordava bene; lei muoveva la testa, non sapeva se per via dei colpi o per altra ragione. Quando aveva sollevato il cappuccio, Carol secondo lui era morta, poiché non respirava; poi però le ha visto fare uno “scatto” con una gamba e quindi, per evitare di farla soffrire, le avrebbe tagliato la gola, con un coltello dalla grossa lama trovato nella cucina. Per i successivi due mesi si è finto lei rispondendo ai vari messaggi che le arrivavano sul telefonino: ai genitori, all’ex-compagno, all’amica, ad un giornalista (Andrea Tortelli di BsNews) e ha provato in vari modi, uno più orribile dell’altro, di disfarsi del corpo della povera ragazza, fino al ritrovamento e alla confessione avvenuta lo scorso 29 marzo.
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