Casa per l’emergenza abitativa di Nerviano, il PD: «Chi l’ha abbandonata se ne assuma la responsabilità»
Il PD chiede conto dei danni subiti dalla Casa per l'emergenza abitativa, ma anche delle responsabilità politiche per la situazione dell'immobile
Mentre la Casa per l’emergenza abitativa di Nerviano si prepara a riaprire le porte a chi vive un momento di difficoltà, a partire dai profughi in fuga dall’Ucraina, il Partito Democratico chiede conto non solo dei danni subiti dalla struttura ma anche delle responsabilità politiche che hanno portato l’immobile alle condizioni in cui attualmente versa e si prepara a portare la questione tra i banchi del consiglio comunale con un’interrogazione che verrà discussa mercoledì 23 marzo.
I sopralluoghi delle scorse settimane – che in un’occasione hanno visto presente anche Pio Petrosino, assessore alle politiche sociali dal 2006 al 2008 nella giunta di Enrico Cozzi – hanno infatti evidenziato che per tornare ad essere effettivamente una soluzione per chi si trova in condizioni di fragilità la Casa per l’emergenza abitativa avrà bisogno di qualcosa di più di una semplice “rinfrescata”: dopo sgombero e pulizia dei locali dovranno essere sistemate le infiltrazioni e ripristinati gli intonaci danneggiati proprio dalle infiltrazioni, andranno sostituite le parti di controsoffitto rovinate e dovranno essere imbiancati i locali.
Bisognerà poi controllare gli impianti di riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria, l’ascensore e l’impianto elettrico, sostituendo i punti luce non funzionanti, e dovrà intervenire il falegname perché alcune porte risultano danneggiate. Ultimo tassello sarà l’arredo, grazie al quale la struttura sarà dotata di almeno dieci posti letto in quattro camere con due zone distinte per i pasti, due bagni con doccia, un bagno di servizio di dimensioni più piccole e una lavanderia/nursery con vasca. Gli spazi, accessibili ai diversamente abili pur trovandosi al primo piano, una volta pronti saranno poi dati in gestione a realtà del terzo settore.
E il quadro ha fatto sobbalzare i Dem sulla sedia. «La Casa per l’emergenza abitativa era stata inaugurata nel 2014 dall’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Enrico Cozzi – ricorda Antonella Forloni, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale – ed è stata utilizzata fino al 2016 in collaborazione con le associazioni del terzo settore. Dal 2016, con la giunta leghista del sindaco Massimo Cozzi, l’abitazione non è stata più usata e anzi è stata dimenticata, come testimonia lo stato di abbandono e di incuria in cui è stata trovata. La situazione in cui si trova la casa per l’emergenza abitativa di Garbatola rappresenta un doppio danno per i cittadini nervianesi: il primo per il mancato utilizzo negli ultimi cinque anni di un bene pubblico, il secondo per i nuovi costi che ora le finanze comunali dovranno sostenere per poter destinare di nuovo l’immobile alle persone in difficoltà, a cominciare dall’accoglienza dei profughi ucraini».
Per questo i Dem hanno deciso di andare a fondo non solo dei tempi e dei costi per il ripristino della Casa per l’emergenza abitativa, ma anche delle responsabilità per il danno erariale che potrebbe derivare dall’abbandono della struttura. «Vogliamo conoscere la posizione dell’amministrazione di fronte a questa situazione e le eventuali iniziative che intende intraprendere – conclude Forloni -, ma chiediamo anche un’assunzione di responsabilità politica da parte di chi ha compiuto le scelte che hanno portato a questo danno per la collettività».
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