Taglio del nastro per la Cascina Pagana a Rescaldina
Taglio del nastro per la Cascina Pagana e la Chiesa di San Giuseppe di Rescaldina con l'"abbraccio" dei tanti cittadini presenti alla cerimonia
I lavori erano iniziati ormai quasi tre anni fa, grazie ai fondi del bando periferie “varato” nel 2016. Oggi, dopo le vicissitudini legate al Covid e il percorso ad ostacoli tra le indicazioni della Soprintendenza e le richieste di proroga dell’operatore, con l'”abbraccio” metaforico dei tanti cittadini che hanno voluto assistere al momento è arrivato il taglio del nastro vero e proprio per la Cascina Pagana e la Chiesa di San Giuseppe, due veri e propri “luoghi del cuore” per Rescaldina pronti a rinascere a nuova vita dopo essere state riqualificate praticamente da cima a fondo.
L’intervento porta la firma di “Integration Machine”, il progetto presentato da Legnano, Rescaldina e Castano Primo e inserito tra quelli del “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” per il quale la Città Metropolitana è risultata tra i vincitori del bando periferie promosso ormai sei anni fa da Palazzo Chigi. Alla base della proposta c’era l’obiettivo di riqualificare le periferie dell’Alto Milanese attraverso una “macchina per l’integrazione” che, a partire dalla riqualificazione di tre edifici – uno per ciascuno dei tre comuni – innescasse un processo di inclusione sociale. Il restyling ha comportato la messa in sicurezza della chiesa e del campanile con importanti interventi strutturali di consolidamento, il rifacimento della copertura, la pulizia e il risanamento delle murature esterne, il restauro delle statue di cotto lungo la facciata, la sabbiatura della campana e la stuccatura degli interni, e anche le due unità abitative attigue alla chiesa nel complesso della Cascina Pagana sono state riqualificate.
Ora per il luogo di culto, grazie alla convenzione tra comune e parrocchia prevista dal progetto, si apre un futuro da cornice di momenti religiosi ma anche di mostre, concerti e conferenze, mentre per gli appartamenti, che andranno in comodato d’uso a Piazza Chiesa per dieci anni con l’opzione per un ulteriore rinnovo decennale, la strada è quella dell’housing sociale. Il progetto prevede l’inserimento di due nuclei con alcune fragilità socio-economiche che però abbiano la prospettiva di poter tornare ad un’autonomia sia socio-relazionale sia economica, e in quest’ottica il comune sta lavorando per individuare l’ente gestore che si occuperà del progetto
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