Ucraina, fiaccolata a Dairago: «Non c’è via per la pace perché la pace è la via»
Dairago ha camminato per le strade del paese tra striscioni, fiaccole e palloncini per "urlare" il suo no all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia
Nelle ultime due settimane di bombardamenti, combattimenti sempre più intensi e città sotto assedio, la solidarietà che il Legnanese ha manifestato all’Ucraina ha assunto tante sfumature. Ha preso la forma dei presidi per la pace. Si è trasformata in un “mare” di abiti e generi di prima necessità da cui le associazioni sono state letteralmente sommerse nel giro di pochi giorni dall’inizio delle raccolte. Ha iniziato ad assumere le sembianze delle prime porte che si sono aperte per l’accoglienza spontanea di chi scappa dalle bombe.
Mercoledì 9 marzo è stata Dairago, che nelle scorse settimane si era già ritrovata in piazza Burgaria per chiedere di fermare la guerra, a camminare per le strade del paese dal comune fino alla chiesa parrocchiale tra fiaccole e palloncini per “urlare” il suo no all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La fiaccolata ha preso il via con gli appelli alla pace del sindaco Paola Rolfi e della presidente del Comitato di accoglienza dei bambini di Chernobyl di San Vittore Olona Marita Maggioni, per poi colorarsi grazie ai messaggi di pace che hanno sfilato per la cittadina insieme agli oltre duecento partecipanti sugli striscioni realizzati dai bambini della scuola elementare e dai ragazzi del Centro Giovani Girovagando: “Non c’è via per la pace perché la pace è la via” e “Non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace”. La manifestazione si è poi conclusa con un momento di preghiera guidato da don Giuseppe Alloisio.
«Questa sera Dairago esprime la vicinanza e la solidarietà al popolo ucraino – ha sottolineato la prima cittadina – Ci uniamo alle richieste di pace e di porre fine della guerra che si stanno levando in tutta Italia, in Europa e nel mondo, Russia compresa. Non possiamo, non dobbiamo restare indifferenti alle devastazioni, alla morte di tanti innocenti, alla fuga di donne e bambini ucraini costretti ad abbandonare le loro case, il loro paese. La guerra è la negazione dell’umanità. Questa assurda e insensata invasione militare della Russia fa ripiombare l’Europa e tutto il mondo nel secolo vecchio e nelle guerre mondiali. Occorre invece guardare avanti, iniziare ad immaginare e costruire un futuro in cui la guerra non trovi più spazio nella storia dell’umanità, in cui si giunga a soluzioni non militari dei conflitti».
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