Nove medaglie d’onore per deportati e internati del Legnanese
Le medaglie d'onore sono state consegnate ai parenti dal prefetto di Milano Renato Saccone in una cerimonia cui ha partecipato anche Liliana Segre
Nove medaglie d’onore alla memoria dei cittadini del Legnanese deportati ed internati nei lager nazisti. Il riconoscimento, concesso con decreto del Presidente della Repubblica, è stato consegnato oggi, domenica 6 marzo, dal prefetto di Milano Renato Saccone. La cerimonia, alla quale hanno preso parte anche i primi cittadini dei comuni di residenza dei parenti degli insigniti, ha visto anche l’intervento della senatrice a vita Liliana Segre e, come ha sottolineato il prefetto stesso ai microfoni del TGR Lombardia, ha portato con sé «un monito che oggi assume un rilievo particolare» alla luce della guerra che da undici giorni si combatte in Ucraina.
Le medaglie d’onore possono essere concessa ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, durante la seconda guerra mondiale e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Quest’anno la medaglia, che viene coniata dalla Zecca dello Stato e riporta da un lato lo Stemma della Repubblica Italiana con intorno la scritta “Medaglia d’Onore ai Cittadini Italiani Deportati ed Internati nei Lager Nazisti 1943-1945” e dall’altro il nome e cognome dell’internato o del deportato dentro un cerchio di filo spinato, è stata assegnata alla memoria di Luigi Castiglioni di Canegrate, Giovanni Malacrida di Cerro Maggiore, Mario Carnevali e Alfredo Lattuada di Legnano, Giuseppe Basso e Angelo Marazzini di Parabiago e Pietro Colombo, Mario Morelli e Virginio Zucchetti di San Giorgio su Legnano.
L’onorificenza della medaglia d’onore è stata istituita dalla legge 206 del 27 dicembre 2006, la cosiddetta Legge Finanziaria 2007, e viene solitamente consegnata il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria o il 2 giugno per la Festa della Repubblica. Negli ultimi anni, però, anche le cerimonie di consegna, che abitualmente si svolgono in Prefettura, hanno dovuto fare i conti con la pandemia, e quindi nel 2021 il recapito era stato demandato ai sindaci dei comuni di residenza dei parenti degli insigniti.
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