Medici di base, contro l’emergenza Nerviano punta sulla medicina di gruppo
Nerviano pensa all'adattamento degli spazi dell'ex municipio di via Vittorio Veneto per destinarli alla medicina di gruppo e attrarre medici in paese
Se non si può ancora parlare di una vera e propria emorragia, poco ci manca. Anche nel Legnanese il calo dei medici di famiglia attivi sul territorio è ormai diventato un male endemico, e per i cittadini, soprattutto i più anziani, ormai più che di criticità si parla di una vera e propria emergenza. Anzi, di un’emergenza nell’emergenza visto che ormai da due anni la morsa del virus, pur nel tira e molla tra un’ondata e l’altra, fa sentire i suoi effetti qui come in tutto il mondo.
Non fa eccezione Nerviano, che a fine 2021 ha salutato il dottor Pierluigi Re andato in pensione e a fine gennaio ha detto addio anche al dottor Maurizio Carcano, e si ritrova ora con soli otto medici di base, senza contare che altri medici fra il 2022 e il 2023 con ogni probabilità lasceranno il servizio. Per questo già nei mesi scorsi Piazza Manzoni si era mossa prima con una lettera inviata, insieme ad altre amministrazioni del territorio, al Ministero della Salute, alla Regione e a tutti gli enti coinvolti per evidenziare la situazione, e poi aprendo un canale di dialogo con i medici del paese per sondarne le intenzioni e raccogliere suggerimenti. E ora, pur avendo sostanzialmente le mani legate, prova a giocare la carta della medicina di gruppo per rendere il paese attrattivo per i giovani medici.
«Nel mese di gennaio io e l’assessore Re Depaolini – ha spiegato il sindaco Daniela Colombo durante l’ultima seduta del consiglio comunale, intervenendo rispetto ad un ordine del giorno (poi ritirato) presentato dal Partito Democratico – abbiamo incontrato due giovani medici con i quali abbiamo discusso alla possibilità di esercitare sul territorio comunale la medicina di gruppo, ovvero di esercitare in forma di gruppo l’attività medica potendo così usufruire di agevolazioni ed incentivi. Ovviamente la medicina di gruppo non la si inventa dall’oggi al domani, presuppone la condivisione di ambienti, la presenza di almeno cinque ambulatori di cui uno infermieristico e la condivisione di una figura che si occupi dell’attività di segretariato: è un progetto che richiede dei tempi per essere avviato».
In quest’ottica l’idea dell’amministrazione è quella di procedere con un progetto di adattamento degli spazi dell’ex sede del municipio di via Vittorio Veneto: si tratterebbe in soldoni di far “traslocare” il persona dei servizi sociali che attualmente lavora in quegli spazi nella sede centrale del comune e poi di rimettere mano all’attuale polo sociale per strutturarlo come serve per la medicina di gruppo. Sancendone peraltro definitivamente la vocazione medica vista anche la presenza dell’ambulatorio della Fondazione Don Gnocchi.
Il progetto certamente richiede tempo, ma «creare degli spazi è il meglio che possiamo fare – ha sottolineato la prima cittadina -: abbiamo trovato un interesse forte da parte dei medici che hanno visto gli spazi e questo mi fa ben sperare per il domani, a fronte del turn over generazionale che ci sarà. Confido che Nervaino possa diventare appetibile grazie a questi ambienti dedicati alla medicina di gruppo».
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