A San Giorgio la mostra fotografica “Pentadattilo, il borgo ed i paesaggi”
L'esposizione organizzata dagli Hobbisti, allestita nell'atrio del municipio, sarà visitabile nei giorni e negli orari di apertura al pubblico del comune
Al via mercoledì 2 marzo a San Giorgio su Legnano la mostra fotografica “Pentadattilo, il borgo ed i paesaggi” organizzata nell’ambito dell’iniziativa “I viaggi dei soci del Circolo Socio Culturale Hobbisti”. L’esposizione, allestita nell’atrio del municipio, sarà visitabile nei giorni e negli orari di apertura al pubblico del comune.
La mostra mensile di marzo è dedicata ad «un luogo dell’Aspromonte dalla storia plurimillenaria e che sta rinascendo da alcuni anni grazie alla passione di giovani, ed all’inventiva di artigiani ed artisti, non soltanto italiani – spiegano gli organizzatori -. Il borgo prese nome dalla particolare forma della rupe del Monte Calvario che sembra rappresentare una gigantesca mano con cinque dita, da cui la parola di derivazione greca e composta da due parole: cinque (in greco pente “πέντε”) e dita (in greco dactilo “δάκτυλο”). Oggi Pentedattilo è una frazione di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, ma durante il periodo greco-romano fu un importante centro economico e militare perché la sua posizione permetteva di controllare le vie di comunicazione e del commercio tra il mare e l’Aspromonte».
«Dalla caduta dell’impero romano il borgo ebbe alterne fortune e durante la dominazione Bizantina subì un progressivo declino, tanto che a protezione dalle devastazioni e dei saccheggi perpetrati da pirati e saraceni nel IX secolo sorse il Castello che, dando rifugio agli abitanti del territorio, permise la formazione del borgo medioevale – aggiungono gli organizzatori -. La distruzione causata dal terremoto del 1783 portò ad un progressivo e poi completo spopolamento del borgo, trasformandolo in un “borgo fantasma”. È a partire dagli anni’80 che Pentedattilo viene riscoperto e valorizzato, grazie anche a volontari provenienti da tutta Europa, avviando così questo piccolo borgo verso il suo progressivo recupero. Oggi le piccole case in pietra, circondate dai fichi d’india, sono alloggi di ospitalità diffusa e rappresentano solo una parte di ciò che si continua a fare per la rinascita di questo antico paese, attraverso eventi, artigiani, artisti, con le loro botteghe ed il Museo delle tradizioni popolari».
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