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Consumo di suolo, una mozione della maggioranza spacca il consiglio comunale a Rescaldina

Al momento di discutere la mozione sul consumo di suolo di Vivere Rescaldina il centrodestra ha abbandonato l'aula e il M5S l'ha definita green washing

comune rescaldina

Consumo di suolo: tre parole che sono sulla bocca di tutti da anni, ma che gli ultimi mesi, complice la crisi climatica che è sempre più sotto gli occhi di tutti, hanno ridefinito come una priorità assoluta. Rescaldina il consumo di suolo l’ha toccato con mano poco meno di otto anni fa, quando l’esondazione del Fontanile di Tradate ha fatto finire letteralmente sott’acqua una parte di Rescalda, e ora ha ribadito in consiglio comunale la necessità di un cambio di passo su un tema così “caldo” attraverso una mozione presentata dal capogruppo di maggioranza Michele Cattaneo.

«Questa mozione può apparire ridondante perché il consumo di suolo è ed è sempre stato uno dei pilastri dell’azione politica di Vivere Rescaldina – ha sottolineato l’ex primo cittadino presentando il provvedimento -, ma non lo è: ci teniamo a portare questo tema in consiglio comunale, nel confronto con le opposizioni, perché non se ne parla mai abbastanza. Ho in mente quel 15 novembre 2014 quando ha esondato il fontanile di Tradate e tutto un pezzo di Rescalda si è trovato in problemi giganteschi: c’è stato un ferito e ci sono stati diversi danni. Il fontanile di Tradate ha esondato, l’acqua ha percorso dei chilometri ed è arrivata nelle nostre case: tutto questo perché nei comuni di Tradate e di Venegono sono state costruite delle porzioni di aree industriali che hanno impermeabilizzato il suolo. Questo è un esempio concreto e vissuto sulla pelle dei rescaldinesi dell’importanza di evitare il consumo di suolo, che ha ricadute sulle nostre vite e sulle nostre famiglie anche se non siamo abituati a vederne direttamente le conseguenze. Perché presentare ora questa mozione? Intanto perché le azioni non possono essere di un comune solo ma devono essere condivise, perché gli effetti del consumo di suolo non si fermano ai confini del nostro comune, e poi perché questo è uno di quei temi su cui in linea di massima siamo sempre tutti d’accordo ma spesso non abbiamo la formazione e le conoscenze teoriche e tecniche necessarie. Da qui la proposta di impegnare la nostra amministrazione su tre fronti: un percorso di formazione e informazione sia per i tecnici comunali, sia per i consiglieri comunali del nostro comune e dei comuni vicini, sia per i cittadini».

La mozione, poi approvata con i soli voti favorevoli della maggioranza, si è però scontrata con una levata di scudi da parte delle opposizioni. A partire dal centrodestra, che ha polemicamente abbandonata l’aula virtuale del consiglio comunale. «Il centrodestra in merito a questa mozione, che non intende né discutere né votare, vuole comunque ribadire che Regione Lombardia già sette anni fa poneva il suolo nel novero delle risorse non rinnovabili e lo definiva un bene comune di fondamentale importanza per l’equilibrio ambientale, la salvaguardia della salute, la produzione agricola, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa del dissesto idrogeologico – ha sottolineato la capogruppo Mariangela Franchi -. Ancora, la Regione Lombardia ha dichiarato di voler concretizzare nel suo territorio il traguardo previsto dalla commissione europea di giungere entro il 2050 ad un’occupazione netta di terreno pari a zero. Nulla di nuovo, quindi, sotto questo profilo propone la mozione, che però mira ad istruire e a formare le persone. A tal proposito vogliamo ricordare che il tipo di protezione giuridica del suolo è già presente anche per altre risorse rinnovabili, quali per esempio l’acqua. Facciamo presente che negli uffici comunali si assiste ad uno spreco smodato di tale risorsa, dovuto spesso a carenza di manutenzione, ci riferiamo in particolare ai servizi igienici delle scuole: questo problema è evidente e sotto gli occhi di tutti ed è stato più volte segnalato. Discutere questa mozione e magari anche approvarla a fronte dell’incuria che questa amministrazione ha dei beni a lei affidati risulterebbe quantomeno insincero: un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole, parole prese a prestito da San Francesco di Sales perché vogliamo richiamare questa amministrazione alla concretezza, esortarla ad esercitare le buone pratiche prima di ambire ad insegnarle ai cittadini».

Il Movimento 5 Stelle, invece, ha scelto di astenersi, facendo aleggiare ancora una volta in aula lo spettro della variante legata all’ampliamento Auchan, da anno al centro del confronto – o meglio dello scontro – politico in paese. «Il nostro gruppo condivide totalmente quello che si vuole impegnare il sindaco e la giunta a fare: condividiamo la necessità, l’impellenza e l’urgenza di intervenire riguardo al consumo di suolo, la strategicità di questo argomento e la sua importanza. La storia e i percorsi però sono importanti, nelle premesse sono citati e non possiamo leggere la famigerata variante urbanistica del 2017 citata senza darne una valutazione. Le nostre considerazioni sono diametralmente opposte a quelle di chi propone questa mozione: ricordo benissimo, lo ricordano i cittadini di Rescaldina, quello che secondo noi è stato un percorso estremamente negativo. Voglio  citare un termine che rappresenta il fervore che ci ha agitato: green washing, neologismo inglese che generalmente viene tradotto come ecologismo o ambientalismo di facciata e indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale. Noi questa mozione la interpretiamo come un’operazione di green washing perché la variante del 2017 è andata in senso diametralmente opposto al tutelare il suolo e così gli interventi successivi».

Critiche, quelle mosse dalle minoranze, fermamente respinte al mittente dal sindaco Gilles Ielo. «Esporre le proprie ragioni e poi sottrarsi al confronto non mi sembra la modalità giusta per affrontare le discussioni in consiglio comunale – ha sottolineato il primo cittadino, supportato dal suo predecessore Cattaneo che ha ricordato il premio assegnato al comune da Legambiente per quella variante -. Un po’ mi stupisce anche la posizione del Movimento 5 stelle, perché vuol dire che ora come allora regna sovrana la confusione su quella variante: sfido chiunque a prendere le carte e dire che non c’è stata una tutela del suolo, ci sono numeri che lo certificano. Le posizioni suppongo rimarranno sempre diametralmente opposte su quell’operazione, che per noi è motivo di orgoglio perché abbiamo tutelato fortemente il territorio. Di facciata l’ambietnalismo di Vivere Rescaldina ha ben poco: abbiamo aperto la nostra amministrazione con una battaglia epica con il colosso che aveva intenzione di bruciare 400mila metri quadri sul nostro territorio».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Febbraio 2022
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