Ucraina, presidio in piazza a Dairago: «Prevalga la cultura della pace»
A Dairago cittadini, associazioni, oratorio e movimenti politici sono scesi in piazza Burgaria per chiedere che «si fermi la guerra in Ucraina»
Quattro giorno dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia con i mezzi di terra che sono entrati nel Paese da tre fronti e vari bombardamenti aerei su diverse città, aeroporti e infrastrutture militari, si continua a combattere a Kiev e a Kharkiv e il presidente russo Vladimir Putin, dopo le sanzioni economiche e dichiarazioni dei Paesi occidentiali, ha ordinato di mettere in stato di allerta le forze di deterrenza. E mentre in queste ore drammatiche nel cuore dell’Europa torna tragicamente d’attualità la parola guerra, nel Legnanese si moltiplicano i presidi per chiedere di fermare i combattimenti.
Domenica 27 febbraio a Dairago cittadini, associazioni, oratorio e movimenti politici sono scesi in Piazza Burgaria per chiedere che «si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di pace». «La guerra. Ancora. Ancora morti, lutti. Ancora distruzione, orrore, sofferenze e disperazione – si legge nel messaggio distribuito in piazza da ANPI, Caritas, Oratorio S. Tarcisio, Associazione genitori Dairago, Pro Loco, Associazione Nazionale Combattenti, Reduci e Dispersi in guerra, A.P.A.D., Legambiente Parco Roggie, Dairago Running a.s.d., Civica Dairago, Uniamo Dairago e Scelgo Dairago -. Ancora una volta popolazioni civili, donne, bambini, anziani e profughi subiranno le conseguenze di questa barbarie. Come cittadine e cittadini di Dairago condanniamo con fermezza l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli e fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale. È un atto conseguente alla sete di potere, a rivendicazioni nazionaliste, a interessi particolari legati soprattutto al profitto derivante dagli armamenti».
«Auspichiamo che non si avvii un’ulteriore escalation militare come reazione all’invasione, che si lavori per un immediato cessate il fuoco, riaprendo un canale diplomatico – prosegue il messaggio -; che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica, nel pieno rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione; che l’Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi quindici anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni. Nell’esprimere la nostra solidarietà alle popolazioni facciamo un appello affinché si costituisca un passaggio sicuro alle agenzie internazionali ed alle O.N.G. al fine di garantire assistenza umanitaria alle popolazioni coinvolte nel conflitto. Come cittadine e cittadini di Dairago, per quello che è nelle nostre possibilità, ci sentiamo impegnati a lavorare affinché, con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione e del diritto internazionale, prevalga la cultura della pace».
Nei giorni scorsi anche a Parabiago e Nerviano sono stati organizzati presidi per la pace in Ucraina e in mattinata anche Canegrate è scesa in piazza contro la guerra, come farà anche Legnano martedì 1 marzo. Sulle facciate di diversi municipi del territorio – che in molti casi hanno utilizzato anche i canali social degli enti per condannare la guerra in corso – sono comparse inoltre le bandiere della pace e i comuni dell’Alto Milanese hanno avviato l’iniziativa “SOS Ucraina Alto Milanese”, ovvero una raccolta fondi veicolata su un unico IBAN per tutto il territorio – IT76I0103032420000063126862 – le cui risorse, grazie anche alla collaborazione delle associazioni della zona che sono in contatto con la comunità ucraina, serviranno per «offrire un reale sostegno al popolo ucraino e dare un aiuto concreto per la ricostruzione futura dei paesi danneggiati».
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