Canegrate in piazza per la pace: “Senza se e senza ma dalla parte del popolo ucraino”
Presidio in piazza Matteotti per chiedere il ritiro delle truppe russe. Toccante la testimonianza del Comitato di accoglienza Chernobyl di San Vittore Olona che chiede con forza l'apertura di corridoi umanitari per fare arrivare i bambini
Dopo Parabiago e Nerviano, l’Alto Milanese è sceso di nuovo in piazza per manifestare contro la guerra in Ucraina e chiedere la ripresa immediata dei negoziati. Il presidio si è svolto questa mattina, 27 febbraio, in piazza Matteotti a Canegrate mentre per il quarto giorno consecutivo continuano sempre più violenti i bombardamenti russi a Kiev e in tutto il territorio ucraino.
«Crediamo sia molto utile essere qui oggi – ha detto il sindaco di Canegrate, Roberto Colombo -. Putin può oscurare nelle sue televisioni i presidi che si svolgono in tutta Europa, ma i russi che sono in giro per il mondo, e che sono anche qui anche a Canegrate, li vedono e trasmettono a chi sta reagendo a questo “nuovo Zar” che c’è un movimento popolare contro questa aggressione, sbagliata e inutile. Le minoranze linguistiche possono avere diritto alla loro autonomia, probabilmente è giusto non avere la Nato ai confini, ma queste questioni – ha ribadito il primo cittadino – si risolvono con il dialogo e la trattativa. Se una Nazione invade un’altra Nazione non ci sono ne se ne ma: noi stiamo dalla parte del popolo ucraino, chiediamo con fermezza il ritiro delle truppe russe e che si torni al tavolo dei negoziati. Chiediamo al nostro Governo e all’Europa di essere parte attiva nel favorire questo dialogo». Per questo in consiglio comunale di Canegrate sarà approvata una mozione all’unanimità per chiedere l’immediato ritiro delle truppe: «Su questo non ci sono divisioni politiche – ha concluso Colombo – così come sugli aiuti: ricordo che i sindaci dell’Alto Milanese hanno promosso una raccolta fondi pro ucraina e le nostre associazioni si stanno muovendo per raccogliere generi alimentari».
Toccante la testimonianza portata da Marita Maggioni, presidente del Comitato di accoglienza Chernobyl di San Vittore Olona che chiede con forza l’apertura di corridoi umanitari per fare arrivare i bambini che per anni sono stati ospitati dalle famiglie del Legnanese: «Le videochiamate con i nostri ragazzi ci hanno fatto vedere visivamente il terrore e la tragedia che stanno vivendo. La nostra angoscia è il non potere fare qualcosa di concreto per aiutarli – ha detto Maggioni -: hanno paura: aprono la finestre vedono le bombe. Abitano in villaggi nella parte più a nord dell’Ucraina, al confine con la Bielorussa: hanno loro stessi distrutto i ponti per evitare che il passaggio alle truppe e adesso sono rimasti isolati. Abbiamo scritto al Ministero e auspichiamo che ci possano essere interventi a livello Istituzionale che ci garantiscano la possibilità di fare arrivare qui i bambini attraverso eventualmente corridoi umanitari: da parte dell’associazione e di tante altre persone la disponibilità ad aprire le case è stata confermata e riconfermata».
Al presidio erano presenti anche ucraini che vivono a Canegrate ormai da anni e che pregano per i loro parenti: «La solidarietà che ci state dimostrando per noi è importantissima – ha detto una donna ucraina riferendosi all’amministrazione comunale e ai tanti canegratesi che hanno voluto manifestare con i simboli della pace -. La guerra ormai è in tutta l’Ucraina, la situazione è tragica non ci resta che pregare e sperare che tutto finisca al più presto».
In piazza anche Comitato di Emergency con uno striscione: il rappresentante di zona, presidente dell’associazione della Zuppiera di San Vittore Olona, Giancarlo Lucchini, ha prima del presidio donato una bandiera della pace al sindaco di San Vittore Olona Daniela Rossi che ha ribadito l’urgenza della pace e la necessità di educare i più giovani alla pace
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