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Comitato di Chernobyl San Vittore Olona: «Sono ore tremende per i giovani ucraini. Le nostre case sono aperte»

Il Comitato di accoglienza dei bambini di Chernobyl di San Vittore Olona guidato da Marita Maggioni è in continuo contatto con i giovani che prima della pandemia venivano accolti in Italia

bimbi ucraina

Il rumore violento delle bombe, il suono freddo e meccanico dei carri armati. Chiusi in casa, negli scantinati, oppure nella metropolitana. Con la paura nel cuore e le lacrime agli occhi. Sono ore tremende per i giovani ucraini che ogni estate vengono accolti in Italia dal Comitato di accoglienza dei bambini di Chernobyl di San Vittore Olona guidato da Marita Maggioni. Realtà che in questo momento sta continuando a tenersi in contatto non solo con l’associazione di riferimento che si trova a Chernihiv, ma anche con gli stessi ragazzi che prima della pandemia venivano accolti qui sul territorio di San Vittore Olona e zona. Giovanissimi che si trovano in particolar modo nell’Ucraina del Nord.

«Nessuno poteva immaginare che potesse accadere una cosa del genere – racconta Maggioni -. È da questa mattina che siamo in contatto con loro: bambini e ragazzi, ormai, cresciuti spaventati e in lacrime. Tutti noi ci sentiamo impotenti: non possiamo fare niente se non sostenerli. Continuiamo a comunicare con loro. Cerchiamo di fargli sentire che noi ci siamo».

Ora c’è solo la speranza che tutto finisca al più presto, così da poter tornare a trascorrere momenti di spensieratezza e pace. «Ancora una volta l’uomo ha dimostrato di non esser capace di mantenere la pace – afferma Maggioni -. Non c’è un solo colpevole. Lo sono tutti, accecati dal potere… dal profitto. Nessuno pensa a questi bambini bloccati là, in Ucraina. Impossibilitati a scappare. È qualcosa che nessuno di noi può immaginare. Questa è una situazione che nessun bambino deve vivere».

Il giorno sta volgendo al termine e la notte fa paura: «E adesso cosa accadrà? Come faremo a scappare?». Sono domande che molti di quei ragazzi, che si tengono in contatto con i loro famigliari “adottivi” di San Vittore Olona stanno esprimendo per messaggio o per voce al cellulare. «Mi auguro – afferma Maggioni – che venga al più presto organizzato un corridoio umanitario: questi ragazzi e le loro famiglie non hanno colpe. Vanno aiutati. Le nostre case sono aperte. Siamo tutti pronti ad accoglierli».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Febbraio 2022
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