Teva di Nerviano, a marzo nuovo incontro in Regione, sindacati: «Siamo in attesa di capire il futuro»
Il prossimo mercoledì 2 marzo è previsto un nuovo incontro in Regione fra i rappresentanti della multinazionale e le parti sindacali. La proprietà ha annunciato alcune trattative in corso per cedere l'attività
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Tutti in attesa di capire quale sarà il futuro della Teva di Nerviano, tra le più importanti aziende farmaceutiche presenti in Italia. È trascorso quasi un anno da quando la multinazionale israeliana ha annunciato ai suoi 350 lavoratori di voler chiudere il punto produttivo nervianese. Così, dopo diverse proteste, incontri al Ministero e in Regione la situazione sembra ancora appesa ad un filo. La proprietà ha annunciato di avere alcune trattative in corso con pretendenti che sarebbero pronti a rilevare il sito di Nerviano. Ma al momento, come sottolinea Francesco Restieri segretario della Filctem Cigil Ticino Olona, «ancora tutto tace».
Mercoledì 2 marzo è previsto un nuovo incontro in Regione fra i rappresentanti della multinazionale e le parti sindacali. In questa occasione i lavoratori potrebbero manifestare davanti a palazzo Regione Lombardia: «La speranza è quella di avere qualche buona notizia, anche se sappiamo che quando sono in corso trattative ci vuole pazienza e tempo. L’unica cosa importante in questo momento è quella di poter dare continuità e tutele ai lavoratori».
Nel frattempo alcuni lavoratori (circa una cinquantina) sono riusciti a trovare una nuova collocazione. Vicenda, secondo Restieri, che comporta «situazioni di tensione tra i dipendenti in quanto il carico di lavoro aumenta, così come la preoccupazione per il futuro». Se, dopo il prossimo incontro in Regione, non emergeranno novità «ci organizzeremo, con i lavoratori, per mettere in campo altre azioni di protesta per continuare a chiedere maggiori tutele e un posto di lavoro certo».
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