San Vittore Olona, la villa confiscata rinasce come casa protetta per le vittime di violenza
Il Comune, attraverso i progetti di rigenerazione urbana di Città Metropolitana, rinnoverà l'edificio così che possa accogliere vittime di violenze
La villa confiscata alla criminalità organizzata, a San Vittore Olona, tornerà alla comunità come casa protetta. Il Comune, infatti, attraverso il coordinamento di Città Metropolitana, per la gestione dei fondi del Pnnr, rinnoverà l’edificio e i suoi spazi così che possa accogliere persone in difficoltà, vittime di violenze.
Per rimettere a nuovo la struttura, la giunta ha stimato una somma pari a 680mila euro. L’immobile in stile anni’30, attualmente in stato di abbandono, sarà utile per «favorire l’inclusione sociale – spiega il sindaco Daniela Rossi -, ridurre l’emarginazione e le situazioni di degrado. L’azione progettuale si colloca nelle macro- linee di Città Metropolitana: si tratta dei cosiddetti progetti di rigenerazione urbana. Non sappiamo ancora quando i fondi arriveranno, ma noi siamo pronti».
La villa venne costruita nel 1934 dalla famiglia Prada. Dopo alcuni passaggi di proprietà fu acquistata dagli ultimi inquilini: persone coinvolte nelle mafie dell’Est Europa. Il sequestro del bene è arrivato nel 2012. In generale saranno cinque le stanze che saranno dedicate all’accoglienza di ospiti fragili, da proteggere. Poi ci saranno spazi comuni e locali di servizio. A questo si aggiunge l’area verde che circonda la proprietà.
Quello dedicato alla villa sul Sempione è l’unico dei tre progetti presentati da San Vittore Olona che è stato approvato. Ma come precisa il sindaco Daniela Rossi, gli altri due «non saranno dimenticati. Continueremo a cercare di reperire fondi per realizzare il parco urbano in via Fornasone: crediamo sia necessario realizzare nuovi punti di aggregazione all’aria aperta. Nel contempo lavoriamo per trasformare la casa di via Mazzini in una struttura dedicata al disagio giovanile. Un progetto quest’ultimo che stava per prendere il via con l’azienda Sole e, poi, è rimasto arenato. Ora ci auguriamo possa essere concretizzato».
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