Parabiago, oltre 200 amatori alla quinta “Randonnè di San Valentino”
Né forte né piano i ciclisti sono andati lontano perchè i chilometri da percorrere quest'anno sono stati più del solito: da 120 a 200. Il racconto di una nella giornata di festa all'insegna dello sport e dell'amicizia
Oltre 200 amatori hanno pedalato ieri, domenica 13 febbraio, alla quinta “Randonnè di San Valentino” a Parabiago. «Un grande exploit – commentano il Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini, che ha organizzato l’evento con l’Associazione Libero Ferrario -, né forte né piano i ciclisti sono andati lontano perchè i chilometri da percorrere quest’anno sono stati più del solito: da 120 a 200». Una gara che si è svolta in un bellissimo clima di amicizia e sportività come spiegano gli organizzatori nel resoconto della giornata che pubblichiamo di seguito.
Risalire alla storia delle randonée è come ripercorrere la nascita del ciclismo laddove la pratica amatoriale si confondeva con quella agonistica e insieme iniziavano a dettare le regole di un uso sportivo della bicicletta.
La storia vuole che il cicloturismo sia nato in Italia, nel 1897, quando un gruppo di ciclisti partì da Roma per raggiungere Napoli, dopo 230 chilometri in una sola giornata. Ma perché le randonée assumessero l’ufficialità di sport ci vollero regole ferree e un padre nobile, addirittura il creatore del Tour de France, Henry Desgranges nell’anno 1904.
Quindi tutto ciò che nasce dalle idee nuove richiede un po’ di tempo per diventare conosciuto, importante e frequentato: così è stato per la Randonnè di San Valentino che, dopo cinque anni, di cui due di stop causa Covid, ha visto oggi, 13 febbraio, un grande exploit.
La domenica non tanto fredda ed il sole che finalmente hanno caratterizzato la giornata dedicata alla manifestazione del Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini, ma organizzata tecnicamente dall’Associazione Libero Ferrario capitanata da Olindo Garavaglia, ha visto la partecipazione di oltre duecento amatori che né forte né piano sono andati lontano perchè i chilometri da percorrere quest’anno sono stati più del solito: da 120 a 200.
Si è un po’ riscoperto un ciclismo diverso, non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza, ma non per questo meno impegnativo e severo. Bello perchè chi ti sta a fianco non è l’avversario da battere, ma il compagno di viaggio e dove non conta in che posizione arrivi, ma è importante arrivare.
Dove inventi i ristori se non li trovi, ma i ragazzi della Libero Ferrario erano presenti e non si sono fatti cogliere impreparati per questo; dove ogni tanto o spesso alzi gli occhi dall’asfalto e guardi, e vedi, e capisci i luoghi e ne fai conoscenza.
Anche al Centro Sportivo Venegoni-Marazzini di Parabiago, luogo di partenza e di arrivo, si è creato un clima di amicizia e collaborazione fra i rappresentanti dell’Associazione Rugby Parabiago, la Libero Ferrario ed il Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini il cui Presidente Ruggero Bottini affiancato dal Past President Bibo Rigamonti nonchè supportato da alcuni Soci e Socie del Club (Rina, Silvia e Roberto) ha atteso il rientro di tutti i ciclisti per gustare tutti insieme ed in perfetta armonia polenta e bruscitt.
Anche l’amministrazione comunale non ha fatto mancare la partecipazione perchè, come fin dalla prima edizione della Randonnè di San Valentino, al via erano presenti il Sindaco Raffaele Cucchi ed il Consigliere Comunale ed affezionato sportivo Diego Salvini.
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