Dairago, il sindaco: «Nessun degrado in Piazza Francesco della Croce, serve educazione da tutti»
La situazione di Piazza Francesco della Croce era stata stigmatizzata dalle opposizioni, con Scelgo Dairago che aveva presentato un'interrogazione
Episodi di schiamazzi e maleducazione sì, problemi di ordine pubblico e degrado no. Nelle scorse settimane le due civiche che siedono all’opposizione nel parlamentino di Dairago avevano stigmatizzato la situazione di Piazza Francesco della Croce, da tempo al centro delle denunce di un gruppo di residenti che per far sentire la propria voce contro urla, bivacchi e rifiuti abbandonati nel 2020 hanno anche dato vita ad un comitato. Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, però, la prima cittadina Paola Rolfi, chiamata in causa da un’interrogazione di Scelgo Dairago, ha respinto al mittente le critiche ridimensionando la portata del problema.
Urla e bivacchi in piazza Francesco della Croce a Dairago, le minoranze: «Situazione intollerabile»
«Considerato che le minoranze hanno utilizzato la parola degrado riferendosi a Piazza Francesco della Croce, sono andata a verificare il significato di questa parola – ha sottolineato il sindaco -. Il vocabolario Treccani la definisce in questo modo: graduale passaggio da una condizione migliore ad una peggiore. Conoscendo molto bene la storia di questa piazza, è palese che ha avuto un percorso inverso al concetto di degrado. Chiunque possiede un minimo di memoria si ricorda bene la condizione, quella sì di degrado, della suddetta piazza quando c’era il famoso buco. Da quando la piazza è stata riqualificata si sono svolte svariate iniziative e nel pomeriggio è animata dai bambini e dalle loro famiglie. A questo proposito mi è stata espressa soddisfazione per la scelta di rendere totalmente fruibile l’area verde».
«Se riportare la situazione di normalità la zona significa riaprire il buco, questa non è la nostra intenzione, così come non è nostra intenzione far giocare i bambini all’interno di un recinto, soluzione ripetutamente richiesta da alcuni residenti – ha aggiunto Rolfi -. Nessuno nega che oggi come allora vi siano episodi di schiamazzi che in orario notturno possono disturbare e che nascono da una scarsa educazione. Ciò non toglie che anche personalmente – non in orari notturni – ho assistito ad episodi in cui la scarsa educazione nei confronti dei ragazzi proveniva da adulti. Certo le restrizioni dovute alla pandemia possono portare ad episodi di sfogo più accentuati, ma descrivere piazza Francesco della Croce come un luogo degradato significa dare scarso peso alle parole».
La soluzione per l’amministrazione – che ha comunque ribadito che le telecamere presenti nell’area sono regolarmente in funzione ma servono «a supporto di eventuali denunce» – non è affrontare la situazione come una questione di ordine pubblico, ma il dialogo. «Desta qualche dubbio il fatto che questa campagna contro piazza Francesco della Croce avvenga in questo periodo in cui, oltre al clima invernale, la piazza risulta essere scarsamente frequentata, visto l’assenza degli avventori della attività commerciali che sono attualmente chiuse in orario serale. Trattare questa problematica come una presunta questione di ordine pubblico non solo rischia di esasperare ulteriormente gli atteggiamenti delle persone meno educate che frequentano la piazza o vivono nella sue adiacenze, si tratta semmai di un problema di educazione da parte di tutti, indipendentemente dall’età, e di convivenza. Sotto questo profilo il primo passo da parte dell’amministrazione è di ascoltare i ragazzi ed è già quello che sta facendo la consigliera Laura Olgiati che ringrazio».
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