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Torna il falò di Sant’Antonio, Cerro Maggiore saluta il 2022 intorno al fuoco

Cerro Maggiore ha affidato al tradizionale falò di Sant'Antonio organizzato dal circolo culturale Il Campanile propositi e buone speranze per il 2022

falò di sant'antonio a cerro maggiore

A Cerro Maggiore torna il tradizionale falò di Sant’Antonio e brucia metaforicamente la pandemia – con tanto di cartello di legno con la scritta “Sem dre a brusà ul Covid” per non lasciare dubbi sul desiderio sempre più pressante di lasciarsi alle spalle l’emergenza sanitaria – e tutti i mali e i pensieri del 2021 per lasciare spazio a propositi e buone speranze per il nuovo anno.

falò di sant'antonio a cerro maggiore

Anche quest’anno, tenendo fede ad un appuntamento ormai consolidato per il paese, i cittadini si sono riuniti intorno al fuoco acceso dai volontari del circolo culturale Il Campanile nell’area divertimenti di via Risorgimento a Cantalupo e hanno bruciato nel falò i loro foglietti di carta, custodi delle aspirazioni riposte in questo 2022 appena iniziato. E pazienza se si è dovuto fare a meno del punto ristoro e se il rogo simbolico è stato accompagnato da mascherine, green pass e distanziamento: la tradizione è stata comunque rispettata, e ha già portato con sé una buona notizia, ovvero il ritrovamento della cassettina rossa che raccoglieva le offerte davanti al presepe allestito in piazza don Bianchi proprio dal circolo culturale, sparita subito dopo Natale.

«Salutiamo il 2022 con il tradizionale Falò di Sant’Antonio – sono state le parole il sindaco Nuccia Berra – . Sempre una grande emozione sentire il calore che pervade l’aria e ti trasporta in un’altra dimensione. Bravi ai ragazzi de Il Campanile che, ancora una volta, sono riusciti a battere il Covid ed organizzare una manifestazione nel segno della sicurezza senza far mancare la storia e la tradizione».

falò di sant'antonio a cerro maggiore

Sant’Antonio Abate, detto anche Sant’Antonio del Fuoco, è stato un abate ed eremita egiziano ed è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati: nel calendario dei santi della chiesa cattolica viene celebrato il 17 gennaio ed è considerato il protettore del bestiame e dei campi. Il tradizionale falò con cui viene celebrato il santo affonda le sue radici nella leggenda, raccontata anche da Italo Calvino in “Fiabe italiane”, secondo la quale il santo si sarebbe recato all’inferno per rubare il fuoco al diavolo e donarlo agli uomini con la collaborazione del suo maialino, che ne avrebbe rubato un tizzone mentre Sant’Antonio distraeva il diavolo in persona.

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Gennaio 2022
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