Rientro in classe nel Legnanese, Presidi e docenti al lavoro per garantire le lezioni in presenza
Un lavoro che non lascia tregua tra circolari da pubblicare, docenti da sostituire e classi da mettere in quarantena. Nel solo liceo Cavalleri sono un centinaio gli studenti positivi mentre le assenze tra il personale si attesta tra il 5 e il 10%
Se fuori da scuola una parte degli studenti ha scioperato (qualcuno in presenza, altri da casa) per chiedere la didattica a distanza in queste prime settimane di emergenza, e più misure di sicurezza, all’interno degli Istituti, presidi e docenti sono tornati al lavoro per garantire lo svolgimento delle lezioni nelle scuole, riaperte, con nuove regole, questa mattina 10 gennaio.
Un lavoro che non lascia tregua tra circolari da pubblicare, docenti da sostituire e classi da mettere in quarantena: «Facciamo il possibile – commenta Annalisa Wagner, dirigente scolastica dell’Istituto Bernocchi dove un terzo degli studenti questa mattina era assente (chi per lo sciopero, chi perchè in quarantena o isolamento) -. Non è facile lavorare in queste condizioni, ma non spetta a noi decidere le modalità con cui dobbiamo garantire l’istruzione: noi siamo dipendenti dello Stato e ci affidiamo alle decisioni prese dalle autorità sanitarie riconoscendo anche il valore sociale della scuola in presenza. Certo ci saremmo almeno aspettati di avere una fornitura di mascherine Ffp2 da distribuire ai nostri alunni: questa non è ancora arrivata». Al momento all’Isis Bernocchi le assenze tra il personale (Ata e docente) si attestano al 10 %: «Un numero non basso ma che riusciamo a gestire con il personale di potenziamento. Fortunatamente la percentuale di vaccinati nel nostro organico è quasi totale e pur non avendo dati ufficiali in merito, è alta anche tra gli studenti: possiamo stimare che circa l’80% degli alunni ha già effettuato le prime somministrazioni e questo è un dato incoraggiante che ci lascia ben sperare».
Anche all‘Isis Dell’Acqua di Legnano erano numerosi questa mattina i banchi vuoti: circa il 50% degli studenti erano assenti, chi perchè in procinto di andare in quarantena, chi perchè ha deciso di aderire allo sciopero: «Nella mia classe erano presenti 6 ragazzi su 19 – fa sapere Simona Michelon, docente e animatrice digitale dell’Dell’Acqua che nel fine settimana aveva lanciato un appello ai ragazzi ribadendo l’importanza della scuola in presenza – Abbiamo discusso con loro sulle ragioni di questo astensionismo, che da un lato può essere motivato dalla paura ma anche per qualcuno dalla pigrizia: come è stato detto anche da chi ha scioperato, anche chi era in aula concorda sull’importanza del vaccino che se esteso a tutti gli studenti li farebbe sentire più sicuri. Le norme all’interno della scuola sono comunque molto ferree e garantiscono il non contagio».
Situazione complicata anche nelle scuole parabiaghesi. Nel solo liceo Cavalleri sono un centinaio gli studenti positivi mentre le assenze tra il personale si attesta tra il 5 e il 10%: «E’ una situazione difficile e si fa fatica a garantire la qualità – spiega la dirigente scolastica, Chiara Lanzani -. Prima delle vacanze natalizie avevamo una ventina di docenti assenti e avevamo chiesto di potere applicare la Didattica a Distanza: ogni scuola ha diverse criticità ed esigenze e occorrerebbe maggiore flessibilità. Con il rientro la situazione è leggermente migliorata ma per precauzione oggi abbiamo lasciato a casa quasi tutte le classi per completare i tracciamenti: domani partiremo con 9 classi in quarantena (su 51) e il 13 gennaio queste potrebbero ulteriormente diminuire».
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