Rescaldina, scontro tra centrodestra e maggioranza sulle agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio
Scontro tra il centrodestra e la maggioranza in consiglio comunale a Rescaldina sugli interventi approdati tra i banchi del parlamentino cittadino sul patrimonio edilizio. Durante l’ultima seduta i consiglieri sono stati infatti chiamati ad esprimersi sull’individuazione degli ambiti di rigenerazione urbana e su deroghe, premialità e contributi di costruzione per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e le scelte della giunta guidata da Gilles Ielo hanno incontrato una ferma opposizione da parte del Centro Destra Unito.
L’amministrazione ha infatti deciso di individuare come ambiti di rigenerazione urbana, con le relative semplificazioni nei procedimenti amministrativi, oltre a quelli già inseriti nel piano di governo del territorio (l’area tra via Repubblica, via Lombardia e via Liguria e quella su via Matteotti), anche l’area delle ex Fonderie Giorgetti tra via San Bernardo e via Matteotti, l’area sulla provinciale Saronnese richiesta da Petrolvalves, l’area ex Legnani Press tra via Melzi e via Garibaldi e via Mozzoni. Per quanto riguarda invece le premialità, invece, l’amministrazione «non ha sentito la necessità di stravolgere un PGT già pensato nello spirito di un minor consumo di suolo e della rigenerazione» e quindi non si è spinta nelle agevolazioni fino ai massimi previsti dalla normativa regionale, e proprio su questa decisione sono arrivate le critiche del centrodestra.
«Cosi facendo Vivere Rescaldina crea difficoltà ai cittadini rescaldinesi che intendessero usufruire delle facilitazioni regionali, generando squilibri fra i residenti di Rescaldina e quelli dei paesi limitrofi, sempre lombardi – ha sottolineato il consigliere Ambrogio Casati, che nel suo intervento non ha risparmiato alla giunta stoccate sul progetto per la nuova scuola materna a Rescalda – . Crea difficoltà ai dipendenti comunali che devono effettuare un doppio lavoro per verificare la conformità alle norme regionali ed a quelle comunali. Crea difficoltà a tecnici, geometri, architetti, ingegneri, che devono sottostare a norme diverse da quelle degli altri paesi confinanti. Si crea quindi un ostacolo allo sviluppo economico restringendo le agevolazioni della Regione Lombardia, ispirate proprio ad incentivare lo sviluppo».
«Siamo nell’alveo della norma – ha replicato l’assessore alle opere pubbliche Adriana Gulizia, cui ha fatto eco, tra gli altri, il vicesindaco Enrico Rudoni respingendo al mittente le critiche sulla ristrutturazione della scuola di via Asilo -. Se Regione ha individuato dei minimi è perché la Lombardia ovviamente è molto vasta e le realtà territoriali sono particolari e singolari, ogni PGT è un’elaborazione molto complessa e calata sul territorio con analisi che durano mesi e processi partecipativi. I piani di governo di territorio non sono qualcosa di punitivo o premiante, ma sono fatti nello spirito di governare al meglio la città, farla sviluppare in modo armonico, cercare di stimolare la rigenerazione del tessuto storico. Non abbiamo fatto una scelta contraria alla norma regionale, che ha lasciato una discrezionalità ai comuni com’è giusto che sia perché ognuno conosce la propria realtà e può modulare le scelte alla luce degli aspetti migliori per il proprio territorio».
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