Nerviano rende omaggio alla tradizione con la benemerenza civica a Carlo Parini e Pietro Bosotti
A fare da cornice alla consegna della benemerenza a Parini e Bosotti, personaggi di spicco del panorama culturale di Nerviano, il concerto del corpo musicale cittadino
Nerviano è tornata a rendere omaggio ai “suoi” cittadini illustri con due nuove onorificenze assegnate alla memoria di Carlo Parini e Pietro – per tutti Piero – Bosotti, personaggi di spicco del panorama culturale cittadino scomparsi nel 2019. E dopo la consegna “in sordina” del 2020 a causa dalla pandemia, è tornata anche a celebrare le civiche benemerenze nella cornice di pubblico della Sala Bergognone, tra le note del concerto di Natale del corpo musicale cittadino.
«Oggi celebriamo le benemerenze civiche a due figure che sono dei volti notissimi per Nerviano – ha sottolineato la prima cittadina Daniela Colombo -: Pietro Bosotti, che ha passato tutta la sua vita tra oratorio e teatro dialettale ed è sicuramente una figura che tutti noi conosciamo, e Carlo Parini, persona che ha dato tanto a Nerviano con la sua esperienza tra oratori, istituzioni civili e religiose e soprattutto corpo musicale cittadino. Ritengo che parlare di tradizione attraverso gli elementi che compongono la tradizione sia un ottimo modo per tenere viva la memoria e ricordarci di come queste figure si sono trovate sulla nostra strada».
Classe 1923, Carlo Parini è stato una vera e propria “colonna” del Corpo Musicale Cittadino di Nerviano, del quale è stato presidente dal 1981 al 2019. La sua attività di musicante è iniziata nel 1946 nel Corpo Musicale dell’Oratorio di Nerviano, per poi entrare, dopo lo scioglimento di quest’ultimo, nel Corpo Musicale Cittadino di Nerviano nel 1951, finendo poi per diventarne 30 anni il presidente. Il suo impegno per la banda cittadina e per l’attività musicale nel 2011 gli è valso il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana da parte dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nato nel 1922, Pietro Bosotti è stato figura di spicco del teatro dialettale nervianese sia nei panni di attore che in quelli di regista. Appassionato di teatro dialettale fin da ragazzino, già a fine anni ’30 ha dimostrato la sua capacità di calcare il palcoscenico e con il passare degli anni si è messo in luce anche per le sue doti di sceneggiatore dando voce a personaggi tipici, usi e costumi della sua comunità in testi che sono poi stati messi in scena soprattutto nel locale salone dell’oratorio maschile di Nerviano da una compagnia teatrale creata ad hoc. Sempre in dialetto Bosotti ha scritto inoltre poesie, spesso recitate in occasione di eventi nervianesi o agli ospiti della Fondazione Lampugnani.
Accomunati in quest’ultima domenica di autunno dalla benemerenza civica, Bosotti e Parini non solo sono stati figure di riferimento per la comunità nervianese, ma hanno anche in qualche modo condotte due vite in parallelo. «Entrambi venivano da famiglie contadine, sono nati a tre mesi di distanza uno dall’altro e sono stati tipici ragazzi di paese – ha ricordato commosso Sergio Parini, assessore alla cultura delle tradizioni e figlio di Carlo Parini, prima di leggere la poesia “Quei de la Banda”, composta da Bosotti per il 70° anniversario del corpo musicale cittaidno -. Dopo le scuole elementari sono andati a lavorare, entrambi nel campo della meccanica. Sono partiti per il militare ed entrambi il 9 settembre, con l’esercito disfatto, sono scappati a casa ritrovandosi ad essere renitenti alla leva e si sono aggregati alle brigate partigiane. Accomunati dalla passione da insegnanti, sono sempre stati a contatto con le nuove leve. Ci hanno lasciato nello stesso anno e l’ultima analogia è proprio quella di oggi».
LE MOTIVAZIONI
CARLO PARINI (ALLA MEMORIA)
Presenza di riferimento saggia e sensibile, per intere generazioni di giovani musicisti, ha intrecciato per 70 anni la sua vita con la passione bandistica, testimoniando personalmente come il servizio verso la propria comunità possa essere prestato con dedizione e discrezione.
PIETRO BOSOTTI (ALLA MEMORIA)
Per aver interpretato la nervianesità trasferendola in maniera efficace sulle tavole del palcoscenico e per l’impegno nel mantenere viva e significativa la lingua vernacolare con versi che hanno saputo legare le tradizioni lontane alle vicende umane contemporanee.
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