Mancano i medici di base: il Patto dei sindaci dell’Alto Milanese scrive a Ministero, Regione ed ATS
I sindaci dell'Alto Milanese hanno chiesto una soluzione «definitiva, concreta ed efficace» contro un problema ormai endemico anche nel nostro territorio
Serve una soluzione «definitiva, concreta ed efficace» contro il problema ormai endemico della carenza di medici di medicina generale, che ormai da tempo fa sentire i suoi effetti anche nell’Alto Milanese ed è destinato a diventare una partita sempre più cruciale mano a mano che i medici di famiglia attualmente in servizio andranno in pensione. A chiederlo sono i 22 sindaci del territorio, che nei giorni scorsi per far sentire la propria voce hanno preso carta e penna e hanno scritto al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, al direttore generale dell’ATS Città Metropolitana di Milano Walter Bergamaschi e al direttore del dipartimento Cure Primarie dell’Agenzia di Tutela della Salute Galdino Cassavia.
L’iniziativa è partita dal primo cittadino di Vanzaghello Arconte Gatti, ma ha trovato sponda in tutti i sindaci dell’Alto Milanese che hanno deciso di sottoscrivere il documento. «Purtroppo negli ultimi anni si sta diffondendo su scala nazionale una significativa carenza dei medici di medicina generale, che si sta riscontrando, nell’ultimo periodo in particolar modo, sui territori da noi amministrati – scrivono i primi cittadini -. Risulta sicuramente superfluo sottolineare la fondamentale importanza del ruolo dei medici di base, in particolar modo in questa circostanza storica durante la quale la pandemia è ancora in corso ed in concomitanza di un significativo invecchiamento generale della cittadinanza. Soprattutto gli anziani e i soggetti fragili hanno l’assoluta necessità di avere un rapporto diretto con un professionista che conosca la loro storia clinica e che possa seguirli in maniera puntuale, precisa e continua. Seppur consapevoli delle difficoltà circa questa carenza, la nostra necessità consiste nel trovare una soluzione rapida e proficua: infatti alcuni paesi si trovano già in una circostanza di assoluta inadeguatezza, mentre altri si stanno gradualmente avvicinando a questa prospettiva anche a causa degli imminenti pensionamenti di diversi medici che si concretizzeranno nel prossimo futuro».
«La nostra disponibilità come sindaci è totale, siamo pronti a dialogare e collaborare con tutti gli organi competenti al fine di trovare quanto prima una soluzione che non si dimostri palliativa, ma definitiva, concreta ed efficace – aggiungono i sindaci -. Non siamo però disposti a mettere a repentaglio la salute dei nostri cittadini e, per questo, chiediamo un impegno immediato che possa giungere ad una conclusione nell’assoluto interesse dei suddetti. Restiamo in attesa di venire a conoscenza delle vostre proposte, disponibili al dialogo ed alla collaborazione, pronti però a prendere iniziative ancor più decise nel caso in cui non dovessero esserci esiti soddisfacenti».
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