Furti di auto e mezzi da cantiere tra Milano e Varese per 700 mila euro: 9 arresti
Gli arrestati sono responsabili a vario titolo di estorsione, associazione per delinquere e ricettazione di autovetture e mezzi d’opera ai danni di privati e di aziende operanti nelle province di Milano, Pavia e Varese
Si fingevano operai e rubavano auto, ruspe e camion da privati e aziende in provincia di Milano, Pavie e Varese, allestendo anche finti cantieri. Alle prime ore dell’alba de 30 novembre i Carabinieri della Compagnia di Rho hanno smantellato una banda di ladri che aveva base operativa nel campo nomadi “Chiesa Rossa” a Milano accusata dei reati di estorsione nonché associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione di autovetture, per un danno patrimoniale di 700mila euro
In totale i Carabinieri hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ordinanze di applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Milano nei confronti di 9 italiani, di cui 8 di etnia Rom, responsabili di 13 furti e 8 episodi di ricettazione.
L’indagine, avviata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Rho e coordinata e diretta nell’ambito del VII Dipartimento della Procura di Milano, ha avuto origine dal ritrovamento di un’autovettura con targhe clonate, provento di un furto avvenuto nel comune di Lainate il 4 febbraio 2020. Attraverso intercettazione video e telefoniche, gli investigatori hanno identificato i responsabili e quindi recuperato e restituito agli aventi diritto, 16 automezzi (di cui 1 utilizzato per effettuare un’estorsione con il metodo de “cavallo di ritorno”).
IL MODUS OPERANDI
Il gruppo usava mezzi di trasporto rubarne altri. I camion venivano poi lasciati in luoghi isolati, in aree industriali della provincia dove venivano allestiti finti cantieri in attesa del successivo recupero. La rete di ricettatori collegata al sodalizio criminale, si occupava di pattuire un prezzo per i mezzi rubati, i quali venivano quindi occultati all’interno dei rimorchi di autoarticolati, condotti da autisti compiacenti, e trasportati in diverse località dell’Est Europa.
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