Cinque nuove panchine rosse a Dairago per dire “no” alla violenza contro le donne
A portare in paese uno dei simboli per antonomasia della lotta contro la violenza sulle donne sono stati gli studenti della scuola secondaria di primo grado Anna Frank
Cinque nuove panchine rosse in via Rossetti Martorelli a Dairago per dire “no” alla violenza sulle donne. A portare in paese uno dei simboli per antonomasia della lotta contro i maltrattamenti, di qualsiasi natura essi siano, contro il genere femminile sono stati gli studenti della scuola secondaria di primo grado Anna Frank, che hanno scelto cinque frasi inequivocabili per mettere nero su bianco il messaggio: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”, “Dì anche tu no alla violenza sulle donne”, “Non ho bisogno di chi mi fa del male”, “Se le amate, perché le picchiate?”, “Non mi basta un ‘Ti amo’, voglio anche il tuo rispetto”.
L’iniziativa fa parte degli eventi organizzati a Dairago per celebrare la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza che affonda le sue radici nell’autunno di 61 anni fa, quando il 25 novembre 1960 le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal furono bastonate e poi gettate in un burrone dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo a Santo Domingo dopo essere state fermate mentre andavano a far visita ai mariti in carcere. La violenza fu spacciata per un incidente, ma le giustificazioni accampate non ingannarono l’opinione pubblica dal momento che le tre donne erano note attiviste del gruppo clandestino Movimento 14 giugno, già finito nel mirino del governo. In loro memoria il 25 novembre 1981, durante il primo “Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”, la data fu riconosciuta come giornata simbolo contro la violenza sulle donne, poi istituzionalizzata dall’ONU nel 1999, dopo che nel 1993 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva già approvato la “Dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne” ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.
Venerdì 26 novembre alle 21 nell’auditorium comunale è inoltre in programma l’incontro “Il silenzio che uccide” con Marina Calloni, professoressa di filosofia politica e sociale, direttrice del centro ADV – Against Domestic Violence all’Università di Milano-Bicocca e consulente per la commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio al Senato della Repubblica.
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