C’é una giovane 28enne che, appena diventata medico, é stata catapultata nel mondo del lavoro tra i malati civid, c’é la mamma che si é ritrovata a lavorare in smart working con marito e figli senza lo sfogo di un giardino e c’è chi ha lottato da sola, nella propria stanza, contro la polmonite interstiziale senza potere contare su un’assistenza territoriale in grado di assistere chi cercava aiuto.

Sono solo alcune delle storie straordinarie di donne comuni raccolte nel libro “Vorremmo dimenticare ma…” pubblicato dal Centro Femminile Italiano di Legnano e presentato in occasione della festa del 25esimo anniversario di fondazione dell’associazione perchè «…questa esperienza dolorosa ci rimarrà nella pelle e nell’anima obbligandoci a riflessioni profonde». Testimonianze di come le donne del territorio hanno vissuto i lunghi e drammatici mesi della pandemia, perdendo in alcuni casi i propri cari, private della libertà di una vita normale. Tutte protagoniste sconosciute ai grandi media, che hanno dovuto affrontare con coraggio un virus contagioso che ci ha costretti all’isolamento e al distanziamento fisico.

«Le donne – scrive il centro Italiano Femminile nella prefazione del volume – sono state le più esposte e, in situazioni familiari violenti, le più fragili. Abbiamo ritenuto importante dare voce alle donne che durante i lunghi mesi di tempo “sospeso” hanno vissuto con grande difficoltà affrontando ad ogni età tutte le problematiche legate non solo alla salute, ma anche al lavoro e alla famiglia».

«Alcune sono dottoresse e infermiere che, seppur nella paura del contagio, hanno alleviato le nostre sofferenze, altre – spiega il Cif – sono mamme che si sono trovate a dover lavorare da casa e contemporaneamente accudire i figli, donne che hanno sostenuto da lontano i genitori soli e troppe volte li hanno persi senza neppure il conforto di una vicinanza. Vi sono quelle che hanno perso un lavoro, spesso precario, e un reddito indispensabile, oppure sono lavoratrici autonome che hanno subito gravissime perdite. E ancora donne impegnate nella scuola, nel volontariato; donne già malate con la difficoltà della cura; donne anziane che temono ancor più la solitudine, fino alle più giovani, adolescenti e bambine messe a dura prova a causa dell’assenza di relazioni. In queste pagine – si legge sempre nella prefazione del libro – paure e fatiche sono spesso unite a caparbietà, resilienza, solidarietà: un insieme di emozioni e di speranze». Questi racconti sono soprattutto storie vere, «uno dei motivi che li rende interessanti», dato che «in ogni pagina traspare l’anima di chi scrive».

«Quali volontarie di un’associazione che ha nella sua mission la promozione della donna», le donne del Cif vogliono con questo libro invitare chi legge queste esperienze« a vedere nei racconti una realtà femminile che continua a portare sulle proprie spalle oneri che si sono aggravati in questa situazione di crisi». «Una complessità di problemi – sottolineano – che non si supererà se continueremo a vederla solo come una questione femminile, ma valutandone il superamento come un bene comune per la società tutta. Guardiamo alla pandemia come ad un’opportunità per lasciarci alle spalle il sentiero di crescita irresponsabile basato su una somma di egoismi e dare inizio alla costruzione di una società nuova fondata su politiche in grado di promuovere sistemi economici più equi».

E’ possibile acquistare il libro scrivendo all’indirizzo mail ciflegnano@libero.it. Il ricavato, oltre a sostenere le spese del libro, andrà a sostenere le attività dell’associazione che offre servizi di ascolto per le donne, consulenze legali e psicologiche, sostegno linguistico, oltre ad organizzare eventi. Qui il sito del Cif si Legnano

Il Cif Legnano festeggia 25 anni con una festa a nome di tutte le donne