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Via libera al PGT a Villa Cortese, il sindaco: «Passo in avanti». Ma le opposizioni bocciano la variante

Via libero definitivo alla variante al PGT di Villa Cortese: dopo l'adozione di aprile, nei giorni scorsi il parlamentino ha votato anche l'approvazione

villa cortese

Semaforo verde in consiglio comunale a Villa Cortese per la variante al piano di governo del territorio: dopo l’adozione dello scorso aprile, nei giorni scorsi il parlamentino del paese ha votato anche l’approvazione segnando di fatto il penultimo atto per l’entrata in vigore del nuovo strumento che regola la pianificazione urbanistica comunale, per la quale ora manca solamente la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia dell’avviso di approvazione.

«Credo proprio che rappresenti un importante passo in avanti – spiega il sindaco Alessandro Barlocco -. La variante al PGT appena approvata da un lato garantisce il mantenimento delle caratteristiche di Villa Cortese, un paese vivibile e urbanisticamente ben organizzato, e dall’altro promuove uno sviluppo sostenibile ed equilibrato. Tra i fattori chiave ci sono l’attenzione all’ambiente e la salvaguardia del verde, la sostenibilità dei servizi a disposizione, implementazione della fruibilità ciclo-pedonale, l’inserimento di elementi normativi e meccanismi per rispondere in modo più flessibile alle esigenze dei cittadini, anche per promuovere il recupero e la rigenerazione degli edifici, l’uso di strategie e strumenti utili a superare alcune rigidità attuali e favorire l’insediabilità di un ventaglio ampio di attività economiche (nuovi mestieri e professioni, attività terziarie, innovative, del terzo settore, ecc..) per rispondere con adattabilità alle diverse necessità espresse oggi e nel futuro dal sistema delle imprese e contribuire così a sostenere l’occupazione. Anche con questa variante si consolida quindi la strada già tracciata che consente a Villa Cortese di essere un paese “attrattivo” in cui le persone abbiano piacere a rimanere o venire ad abitare, a lavorare e a fare impresa».

Pollice verso dai banchi dell’opposizione, che punta il dito innanzitutto contro le modalità con cui il PGT è stato approvato. «Dopo l’adozione, avvenuta mesi fa con un altro Consiglio e un’altra Giunta, ci siamo trovati ad esaminare l’approvazione definitiva del documento senza che le nuove consulte e commissioni siano state costituite e convocate – spiegano da NuovaMente Villa -. Non abbiamo avuto quindi modo di portare avanti un serio confronto in queste sedi – che dovrebbero essere gli organi preposti per farlo – sui contenuti, parecchio discutibili».

Ma non è solo il “come” a lasciare perplessa la minoranza, che già dopo l’adozione aveva messo nel mirino una serie di criticità. «Contrariamente agli obiettivi previsti dall’amministrazione, all’interno del documento la volontà di limitare il consumo di suolo resta solo uno slogan – sottolinea il gruppo di opposizione -: nella realtà dei fatti se ne consuma ad uso residenziale. L’azione più evidente di questo documento è la perdita dell’area verde di via Padre Kolbe, in favore di un nuovo complesso residenziale. Ci rammarica, anche perché le aree verdi sono sempre meno. In questo contesto, con un centro storico ricco di edifici abbandonati e con piani attuativi largamente incompiuti, andare ad intaccare 8.600 metri quadri di terreno vergine lo reputiamo un grave errore. Nell’area ex Sasit in via Alberto da Giussano resta ancora in stand by la conclusione dei lavori già avviati con il precedente PGT. La convenzione tra comune e privato è stata prorogata di altri 6 anni rispetto ai 10 concordati in scadenza nel 2021. Nei fatti questo piano resta incompiuto, considerata la mancata realizzazione degli altri edifici previsti. E restano incompiute soprattutto opere che venivano indicate come prioritarie dall’amministrazione per la viabilità della zona, ossia la bretella di collegamento tra via Canova e via Alberto da Giussano e le due rotatorie che intrecciano via D’Azeglio, via Alberto da Giussano e via Canova».

«Andrebbe recuperato il centro storico – aggiungono da NuovaMente Villa -: pensiamo a Piazza Cartoccio, concepita senza un progetto complessivo e una logica d’insieme, su cui bisognerà intervenire. Quella che vediamo oggi è il frutto di scelte urbanistiche profondamente discutibili, portate avanti dalle amministrazioni di sinistra degli ultimi vent’anni. Occorrerà ripensarla completamente, doveva e speriamo possa ancora essere una bella piazza, vivibile, con un bell’arredo urbano è un po’ di verde, pensiamo quanto questo andrebbe a vantaggio di cittadini e attività commerciali. Altra perla di dubbio gusto è il palazzo municipale, una struttura completamente avulsa dal contesto circostante. Brutto e costato un sacco di soldi ai cittadini, quando al contrario si poteva acquistare e ristrutturare una delle vecchie corti lombarde del nostro paese, valorizzando così la memoria storica del territorio».

Ultimo sassolino nella scarpa per Katia Iura e i suoi sono le ciclabili. «Del “progetto ciclabili Alto milanese” in fase di elaborazione, che prevede lo sviluppo di una rete intercomunale di collegamento tra i comuni della nostra zona, portato al voto dell’aula nell’ambito delle linee programmatiche, non c’è nulla, n’è un cronoprogramma n’è tantomeno un quadro dei costi. Per quanto riguarda poi la pista di via Pietro Micca, nonostante il finanziamento ministeriale a disposizione e l’esborso di decine di migliaia di euro per il progetto, da ormai più di due anni la nostra piccola “Salerno Reggio Calabria” non vede la luce. Si parla ancora della realizzazione di un bosco urbano, un’ottima idea, promessa e ormai disattesa da oltre 15 anni».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Novembre 2021
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