Social network “sotto accusa” in consiglio, RiParabiago: «Il regolamento è un’assoluta priorità»
La civica ha chiesto conto al sindaco di un post sulla pagina Facebook del comune nel quale veniva indicati disponibilità dei moduli, orari e metodi per la raccolta firme per il referendum "No green pass"
I social network agitano le acque del dibattito politico a Parabiago. Il tema era già approdato tra i banchi del consiglio comunale cittadino nei mesi scorsi, quando riParabiago aveva proposto all’amministrazione l’adozione di un regolamento ad hoc, ed è tornato all’ordine del giorno del parlamentino durante l’ultima seduta sempre “per mano” della civica, che ha presentato un’interrogazione chiedendo conto al sindaco di un post pubblicato sulla pagina Facebook del comune nel quale veniva indicati disponibilità dei moduli, orari e metodi per la raccolta firme per il referendum “No green pass”.
«In passato per nessun altra iniziativa referendaria, anche recente, era stata effettuata una pubblicazione analoga attraverso la pagina social istituzionale del comune – ha sottolineato il capogruppo Giuliano Rancilio presentando l’interrogazione -. È stato rilevato anche in numerose segnalazioni ricevute da riParabiago che durante il periodo relativo all’emergenza sanitaria, che ha reso più complesso l’accesso agli uffici comunali, molti cittadini hanno contattato il comune per chiedere informazioni difficilmente reperibili sui canali istituzionali relativamente alla modalità di raccolta per firme per diversi quesiti referendari». E per questo la civica ha chiesto se «la ragione di tale maggiore visibilità risiedesse nell’intenzione da parte dell’amministrazione di mostrare sostegno a questa iniziativa» e se «da qui in avanti si ritenesse di pubblicare le medesime indicazioni per altri referendum».
«Il link alla raccolta firme sul referendum “No green pass” non è più accessibile perché la raccolta firme inerente a questo quesito referendario è terminata il 20 ottobre scorso – ha replicato il sindaco -: non appare più nelle slides del sito comunale non perché sia stato rimosso, ma perché le notizie hanno date di scadenza per rendere l’informazione resa al cittadino il più corretta possibile e sempre aggiornata. Non è stato inviato alla stampa alcun comunicato, ma semplicemente è stata pubblicata come notizia sul sito comunale e condivisa sulla pagina istituzionale “Parabiago Città” come avviene per le altre comunicazioni. La raccolta firme per le proposte di legge o per i quesiti referendari avviene all’ufficio segreteria in collaborazione con l’ufficio elettorale e vengono attivate su precisa richiesta esplicita presentata dal promotore al nostro ente: questo significa che non tutte le raccolte firme potrebbero essere disponibili se non presentate dal proponente all’ente. Quando viene attivata una raccolta firme l’ente non è obbligato a darne notizia alla cittadinanza».
Alla base della pubblicazione non ci sono state comunque ragioni politiche ma la volontà di «rendere ancora più trasparente ed efficace la comunicazione verso il cittadino» dopo che a fine settembre il comune era stato inserito nella lista dei comuni inadempienti all’obbligo di “certificare” le firme raccolte digitalmente per il referendum per la legalizzazione della cannabis confermando l’iscrizione nelle liste elettorali: inadempienza prontamente smentita dal comune ma comunque ritenuta «un’accusa grave» – così come il primo cittadino ha definito «gravi le allusioni contenute nell’interrogazione che vogliono far intendere una finalità politica per aver semplicemente pubblicato sulla pagina Parabiago città la notizia della raccolta firme» – al punto da spingere l’amministrazione a dare ancora più visibilità alle future raccolte firme per referendum e proposte di legge, a partire da quella finita al centro delle richieste di chiarimento di riParabiago.
L’interrogazione è stata anche l’occasione per riParabiago di tornare a ribadire l’«assoluta priorità» di dotare il comune di un regolamento per l’uso dei canali social istituzionali.
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