Rescaldina, cittadinanza onoraria al Milite Ignoto nel centenario della sepoltura all’Altare della Patria
Via libera all'unanimità in consiglio comunale a Rescaldina al conferimento della cittadinanza onorario al Milite Ignoto per il centenario della tumulazione all’Altare della Patria
Rescaldina si prepara a celebrare il centenario della tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria con il conferimento della cittadinanza onoraria. Il paese ha aderito alla proposta avanzata a livello nazionale del Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia, supportata dall’ANCI, e venerdì 29 ottobre il consiglio comunale ha dato il via libera all’iniziativa all’unanimità, sulla scia di quanto fatto in altri comuni del territorio come ad esempio Cerro Maggiore, Parabiago e San Vittore Olona.
«Quest’anno ricorre il centenario ed è quindi particolarmente importante ricordare sia quanto è successo con la prima guerra mondiale, sia il simbolo che il Milite Ignoto costituisce per tutta la Nazione – ha sottolineato l’assessore Gianluca Crugnola presentando la proposta -, tanto che la sepoltura della sua salma venne approvata all’unanimità dal Parlamento un secolo fa. In questo modo il Parlamento volle esprimere simbolicamente il proprio appoggio al valore dei combattenti e al sacrificio fatto per la difesa della Patria da parte degli oltre 650mila caduti nel primo conflitto mondiale. La proposta, dato atto che è possibile riconoscere la cittadinanza onoraria anche per coloro che hanno sacrificato la vita durante i conflitti armati che hanno segnato la storia della Patria, è quella di aderire a questa iniziativa, conferire al milite ignoto la cittadinanza ordinaria del comune di Rescaldina e trasmettere questo atto a tutti gli organi competenti».
Le celebrazioni per il Centenario del Milite Ignoto in Italia sono iniziate lo scorso 1° giugno e si concluderanno in occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia solenne all’Altare della Patria, esattamente come cento anni fa. Allora il feretro del Milite Ignoto, scelto tra undici salme non identificabili – una per ogni zona del fronte – dalla mano di Maria Bergamas, il cui figlio (disertore dell’esercito austriaco e volontario nelle fila italiane) era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato, fu trasferito a Roma con un convoglio speciale a velocità ridotta sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma e accolto dalle rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti insieme al re e poi scortato da un gruppo di dodici decorati di Medaglia d’Oro fino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, al cui interno rimase esposto al pubblico fino alla tumulazione del 4 novembre 1921 con una solenne cerimonia.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.