Busto Garolfo, tre onorificenze civiche per “inaugurare” la nuova sala consiliare
La nuova sala consiliare di Busto Garolfo ha fatto da cornice alla consegna delle onorificenze civiche a Silvia Pozzi, a Massimo Bossi e alla Protezione Civile
Tre onorificenze civiche per “tenere a battesimo” la nuova sala consiliare di Busto Garolfo. Subito dopo l’inaugurazione e l’intitolazione di domenica 10 ottobre, la nuova “casa” del parlamentino cittadino ha fatto da cornice ad una cerimonia inedita per il paese: la consegna a Silvia Pozzi, Massimo Bossi e alla Protezione Civile degli attestati di riconoscenza, i primi nella storia cittadina dal momento che l’assegnazione di questo tipo di riconoscimenti è stata introdotta circa due anni fa e da allora mai concretizzata a causa della pandemia. Una scelta simbolica, voluta per «raccontare esempi positivi per il nostro paese, e soprattutto esempi dai quali ripartire», come ha spiegato il presidente del parlamentino Francesco Binaghi.
SILVIA POZZI
Il primo attestato di riconoscenza è andato a Silvia Pozzi, ricercatrice originaria di Busto Garolfo che da anni si è trasferita in Canada proprio per seguire la sua passione per la ricerca e nel 2019 nel laboratorio di Québec City guidato dal professor Jean-Pierre Julien ha messo a punto una nuova terapia sperimentale che potrebbe portare al rallentamento dello stato degenerativo dei pazienti colpiti da sclerosi laterale amiotrofica: scoperta che rientra tra i più importanti risultati scientifici conseguiti nel 2019 nell’omonima regione canadese.
Classe 1981, una laurea magistrale alla Bicocca in Biotecnologie Mediche seguita da un dottorato alla Open University di Londra conseguito facendo ricerca all’Istituto Mario Negri di Milano e da un percorso come assegnista di ricerca prima a Milano e poi in Québec, Silvia Pozzi è anche cofondatrice di un network canadese che ha come scopo il supporto e l’integrazione di donne dal background scientifico che per diverse ragioni sono emigrate in Canada e da qualche anno organizza nella città di Québec l’evento “SoapBox Science”, un momento di divulgazione scientifica dove le ricercatrici della città raccontano della loro vita nella ricerca.
«Tutto il consiglio comunale riconosce nelle tue scelte di ricercatrice scientifica, a volte difficili, la volontà e la tenacia di lottare contro questa malattia – ha sottolineato la consigliera Anna La Tegola, promotrice dell’assegnazione dell’onorificenza, che ha posto l’accento anche sulle difficoltà che vivono le donne che fanno ricerca per affrancarsi dallo stereotipo dello scienziato come figura maschile -. Esprimendo la nostra gratitudine e credendo fortemente che le tue scoperte concretizzino le speranze dei pazienti affetti da questa patologia, ti conferiamo l’onorificenza come segno di ringraziamento da parte di tutti noi perché tu sia davvero l’esempio per tutti i giovani che vogliono intraprendere la tua strada».
MASSIMO BOSSI
Tra i premiati anche Massimo Bossi, l’uomo che due anni fa è intervenuto in difesa di una ragazza accoltellata per strada dal suo ex compagno mettendo a rischio la sua incolumità fisica e riportando gravi conseguenze. La giovane si era presentata dall’ex per fargli vedere il figlio ma l’incontro era rapidamente degenerato in lite, fino a che l’uomo l’aveva ferita al collo con un coltello, fortunatamente colpendola solo di striscio. Il nuovo compagno della ragazza si era quindi scagliato contro l’uomo, ed era stato a quel punto che era intervenuto Massimo Bossi per cercare di dividere i due e di difendere la donna. Nella colluttazione, però, Bossi era caduto a terra e aveva sbattuto violentemente la testa, finendo in ospedale in codice rosso.
Accoltella la ex e viene aggredito, grave l’uomo che tenta di sedare la lite
«Altruismo da vocabolario vuol dire viva inclinazione e amore verso il prossimo che si traduce nell’attiva partecipazione alla risoluzione di problemi, difficoltà, necessità altrui – sono state le parole del consigliere Daniele Dianese, dal quale è nata l’idea dell’assegnazione del riconoscimento, al momento della consegna -. Questo è ciò che ha fatto Massimo quel giorno: eroe della generosità che non fa calcoli, ha fatto quello che si doveva fare senza pensare alle conseguenze ma solamente con l’obiettivo di preservare il prossimo. Tutta la comunità di Busto Garolfo e Olcella in quei terribili giorni si è stretta intorno a lui e ai suoi familiari: tutti abbiamo fatto il tifo per lui, per quel guerriero dall’animo nobile e Massimo quella battaglia l’ha vinta. Siamo qui per dire tutti insieme grazie a Massimo, che ci ha insegnato che nella vita esistono ancora persone disposte a sacrificarsi per il bene comune».
PROTEZIONE CIVILE DI BUSTO GAROLFO
Chiude il cerchio delle onorificenze l’attesto di riconoscenza assegnato al Nucleo di Protezione Civile di Busto Garolfo per il grande impegno profuso a favore della cittadinanza anche durante l’emergenza sanitaria che ha segnato le vite di tutto il mondo nell’ultimo anno e mezzo
«Un’onorificenza dedicata al Gruppo volontari di Protezione Civile è quanto meno doverosa – ha sottolineato il sindaco Susanna Biondi, che ha proposto l’assegnazione -. Quando pensiamo a loro, pensiamo un po’ ai nostri angeli custodi: in questi anni da sindaco ho imparato che quando c’è un’emergenza o una difficoltà la prima cosa che posso fare e mi viene in mente di fare è cercarli e li ho sempre trovato disponibili, pronti, competenti e preparati. Tutta la cittadinanza di Busto Garolfo questo lo sa bene, perché li ha sempre avuto a fianco. Poi è arrivato il Covid: la comunità ha avuto bisogno di aiuti su molti fronti e abbiamo attivato il centro operativo comunale che si è riunito quotidianamente per tenere sotto controllo la situazione e comprendere i bisogni che nascevano. Ho visto un contatto con i cittadini, soprattutto quelli che si sono trovati nella morsa del Covid, e una risposta da parte dei volontari di Protezione Civile davvero unici: non solo c’erano sempre con interventi immediati, ma lo hanno sempre fatto con una delicatezza e un rispetto per chi in quel momento si trovava in difficoltà unico ed esemplare. Siete un orgoglio per Busto Garolfo – ha concluso la prima cittadina rivolgendosi ai volontari -: a voi bisognerebbe fare un monumento, non solo assegnarvi un’onorificenza».
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