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Nubifragio a Busto Garolfo, M5S: «A quando gli interventi promessi dall’amministrazione?»

Dopo gli allagamenti provocati anche a Busto Garolfo dal nubifragio che ha colpito il Legnanese nei giorni scorsi, il M5S punta il dito contro «l'inerzia» dell'amministrazione

nubifragio busto garolfo

Dopo i danni, le schermaglie politiche. Si è lasciato alle spalle una lunga scia di danneggiamenti il nubifragio che domenica 19 settembre ha letteralmente sommerso d’acqua il Legnanese provocando anche a Busto Garolfo l’allagamento di più di una strada e di diversi scantinati e cortili, tanto che le richieste di risarcimento raccolte dal comune dopo l’attivazione delle procedure per la segnalazione dei danni a Regione Lombardia hanno superato quota 170mila euro. Ma la bomba d’acqua ha riacceso anche il dibattito della politica cittadina, con il Movimento 5 Stelle che punta il dito contro «l’inerzia dell’amministrazione guidata dal sindaco Biondi» rispetto al contenimento degli effetti delle violente precipitazioni che sempre più spesso si abbattono sul territorio.

L’area al centro delle critiche dei pentastellati è quella del bacino che raccoglie le acque meteoriche della zona industriale di Busto Garolfo e della parte residenziale delimitata a nord-ovest da via XXIV maggio e viale Dei Tigli, a est dal confine comunale e a sud dal canale Villoresi, per la quale nel documento semplificato del rischio idraulico si evidenzia il rischio che il sifone del canale adduttore principale Villoresi – posizionato a ridosso di via Parabiago e via Matteotti -, possa «non essere in grado di gestire le portate in arrivo da monte, comportando l’insorgenza di fenomeni di allagamento che persistono per circa un’ora dal termine dell’evento meteorico».

«Avevamo già segnalato la questione all’amministrazione comunale a novembre dopo che qualche mese prima si era verificato un altro evento simile a quello dei giorni scorsi, che aveva provocato il collasso della rete idrica in corrispondenza del bacino e le vie Parabiago, Isonzo e Petrarca si erano completamente allagate – sottolineano dal Movimento 5 Stelle -. Avevamo dovuto constatare che nel periodo luglio-ottobre 2020 nulla era stato fatto dall’amministrazione comunale per risolvere la questione se non prendere atto della criticità idrologica. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma cosa ancor più preoccupante non l’hanno ricevuta i cittadini interessati e così quando domenica 19 settembre scorso si è ripetuta un’intensa precipitazione equiparabile a quella del 23 luglio 2020 gli effetti sono stati gli stessi e cioè il collasso della rete idrica in corrispondenza del bacino e le vie Parabiago, Isonzo e Petrarca si sono nuovamente completamente allagate».

«Molte famiglie residenti nelle vie interessate dai periodici allagamenti sono ormai rassegnate e sfiduciate a tal punto da non rivolgersi più neanche al pronto intervento del gestore – aggiungono i pentastellati -: hanno fatto come si suol dire di necessità virtù. Infatti i residenti nella zona in cui persiste questa criticità di rischio idraulico, a proprie cure e spese, si sono dotati di una sorta di “Mose artigianale”, costituito da una lamiera metallica da porre in corrispondenza dei passi carrai e degli ingressi delle abitazioni, prima dell’avvento di precipitazioni intense. Siamo convinti che anche l’amministrazione Biondi condivida che la soluzione non possa essere riconoscere il pagamento ai cittadini e alle famiglie dei danni subiti, per questo ci domandiamo quanto tempo deve trascorrere ancora affinché l’amministrazione comunale risponda concretamente ai cittadini, alle famiglie che sono state danneggiate e a chi legittimamente chiede conto dei ritardi nella realizzazione di interventi, che peraltro sembrerebbero stati individuati, per porre fine a questi periodici allagamenti?».

nubifragio busto garolfo

Palazzo Molteni per la verità in questi anni di interventi, insieme al gestore della rete fognaria, ne ha portato avanti più di uno e altri sono in fase di studio, ma richiedono ancora delle verifiche, oltre che investimenti economicamente importanti. «Durante l’ultimo nubifragio il sistema delle reti fognarie della totalità dei paesi interessati da tale evento è andato in crisi e questo la dice lunga sulla particolare intensità e violenza dell’evento – replica l’amministrazione -: in circa un’ora è caduta la quantità di pioggia che normalmente cade in quasi tutta la stagione. Tale situazione purtroppo non è una novità, come del resto per tutti i paesi della zona, perché gli eventi di questa forza sono ormai sempre più frequenti e la causa va ricercata, secondo gli esperti, nei cambiamenti climatici in corso. Per comprendere la situazione va premesso che la gestione, la manutenzione e gli investimenti della rete fognaria dei comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale Città Metropolitana Milano sono di esclusiva pertinenza della società Cap Holding e ciò in ottemperanza alla normativa vigente in materia. Ne consegue che nessun comune può agire autonomamente essendo il servizio dato in concessione obbligatoria a tale società pubblica».

«Nel caso specifico di Busto Garolfo risulta evidente che il sistema fognario esistente non è stato progettato per supportare le portate d’acqua che vi si convogliano in occasione dei fenomeni estremi che sempre più spesso si succedono – continua l’amministrazione -. Che questo problema interessi una zona sempre più vasta e con gravità crescente è provato anche dal fatto che per la prima volta nella storia è stato condotto da tutti i comuni, con il contributo di Cap Holding, uno studio sull’invarianza idraulica che ha prodotto il documento semplificato del rischio idraulico. In tale documento vengono evidenziate le criticità e ipotizzate le possibili soluzioni ma, come dovrebbe essere ben comprensibile, esse meritano ancora verifiche e investimenti rilevanti in opere pubbliche in capo alla concessionaria. Purtroppo a problemi complessi non esiste soluzione semplice. Il comune di Busto Garolfo ha da sempre una fitta interlocuzione con Cap Holding che ha ben presente le problematiche esistenti e non pochi sono stati gli interventi che il comune è riuscito ad ottenere in questi anni. Sono stati realizzati, solo per citarne alcuni, pozzi perdenti in zona industriale, in piazza mercato, in via Buonarroti, una trincea drenante in via Pergolesi, l’estensione e adeguamento di alcuni tratti di rete fognaria. Il tutto per un importo economico sicuramente rilevante. Questi interventi hanno avuto soprattutto lo scopo di alleviare la rete fognaria dalle acque meteoriche che vi confluiscono (spesso impropriamente). È sufficiente? Evidentemente no, e infatti continueremo a sottoporre a Cap anche sulla base del documento semplificato del rischio idraulico il problema e a richiedere interventi più incisivi che la prova dei fatti ci indica come necessaria».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Settembre 2021
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