Cava Solter, Città Metropolitana “sblocca” il progetto per la discarica di rifiuti speciali
Due nuovi decreti di Città Metropolitana di fatto "sbloccano" i lavori per la discarica di rifiuti speciali alle ex Cave di Casorezzo fermati a giugno dal TAR
Che la sentenza del TAR del 23 giugno scorso fosse la vittoria di una battaglia e non della guerra, i Comuni, il Parco del Roccolo, i comitati, le associazioni e i cittadini che da anni combattono contro il progetto per una discarica di rifiuti speciali alle ex Cave di Casorezzo lo sapevano fin dall’inizio. Per vederselo davanti scritto nero su bianco hanno dovuto aspettare meno di due mesi: lunedì 9 e martedì 10 agosto dalla Città Metropolitana di Milano sono infatti arrivati due nuovi decreti dirigenziali, uno del “Settore qualità dell’aria, rumore ed energia” e uno del “Settore rifiuti e bonifiche”, che di fatto “sbloccano” i lavori fermati ad inizio estate dalla giustizia amministrativa esprimendo nuovamente parere favorevole rispetto alla compatibilità ambientale del progetto e autorizzando l’esercizio della discarica.
«Siamo davvero sbalorditi davanti a tanta determinazione da parte di Città Metropolitana di Milano nel voler, a tutti i costi, mandare avanti questo assurdo progetto – commentano il presidente del Parco del Roccolo Roberto Colombo, il sindaco di Casorezzo Pierluca Oldani, la prima cittadina di Busto Garolfo Susanna Biondi, la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, la presidente del Comitato Cittadini Antidiscarica Eleonora Bonecchi e il gruppo degli agricoltori che avevano presentato ricorso -. Questo ultimo atto ci pare l’ennesimo tentativo di rimediare a una vicenda che non si regge, “la toppa nuova sulla juta logora”. Naturalmente noi non ci lasciamo prendere dallo sconforto. E se loro lavorano alacremente in questi giorni, anche noi non ci facciamo distrarre del Ferragosto. Siamo sul pezzo, stiamo studiando gli atti e ci muoveremo per intraprendere, con la consueta determinazione, ogni azione utile a ribadire le nostre ragioni che sono non solo legali ma anche etiche e per la tutela ambientale».
L’ipotesi più probabile, al netto della fase di studio dei provvedimenti in corso, è che si vada verso un nuovo ricorso al TAR e di conseguenza verso l’apertura di un nuovo fronte giudiziario, l’ennesimo di questi anni segnati dalla battaglia del territorio contro la discarica di rifiuti speciali. Se ne riparlerà però a settembre, vista la sospensione feriale dell’attività giudiziaria.
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