Parabiago, Franco Neri mattatore del primo appuntamento con il cabaret di agosto
Il comico, entrato nelle case degli Italiani con "Zelig" e "Zelig Circus", sabato 7 agosto sarà sul palco del campo sportivo Rancilio a Parabiago
Sarà Franco Neri il “mattatore” del primo dei quattro appuntamenti con il cabaret in programma a Parabiago con la rassegna “Summer Time”. Il comico, che ha debuttato in “Drive In” ed è entrato nelle case degli Italiani con “Zelig” e “Zelig Circus”, sabato 7 agosto porterà sul palco del campo sportivo Rancilio l’emigrazione da Nord a Sud degli anni ’50 e ’60 che l’ha reso famoso davanti al grande pubblico, raccontando la vita familiare e le vicissitudini di tutti i giorni e regalando al pubblico qualche inedito.
«La passione per il cabaret è qualcosa che si ha dentro – ha raccontato Franco Neri in vista del suo spettacolo parabiaghese -: magari si va a vedere un film oppure a teatro e si vede qualcuno sul palco da cui si resta affascianti. Per me è stato così, ho visto una compagnia teatrale che recitava uno spettacolo per bambini, e ho desiderato essere al loro posto. Poi mi sono iscritto al gruppo della scuola dove si faceva come ora ricreativa teatro, e da lì ho coltivato questa passione. Mi piace far ridere perché vuol dire dare benessere: il compito del comico non è solo tirare fuori i malcostumi, ma anche in un certo senso dare una terapia perché ridere fa bene».
Quello di sabato 7 agosto sarà anche uno dei primi spettacoli in zona a fare i conti con l’obbligatorietà del green pass, quel green pass che il Governo Draghi ha voluto nell’ottica di evitare nuove chiusure che darebbero l’ennesima spallata ad un’economia che invece ha sempre più bisogno di ripartire. E di ripartire ha bisogno anche il settore dello spettacolo, che in questi due anni è stato duramente colpito dalle limitazioni dettate per arginare la pandemia. «Per ripartire “ci vuole quello che ci vuole”, come canta Gianni Morandi – ha sottolineato il comico -. Bisogna innanzitutto essere sicuri che la pandemia non provochi più il dolore che ha provocato e sta provocando. L’importante è non arrendersi, come ha fatto Gianmarco Tamberi, che dopo l’infortunio ha insistito e si è portato a casa la medaglia d’oro alle Olimpiadi: dobbiamo insistere ed essere coscienti che la pandemia c’è e dobbiamo combatterla. Bisogna continuare a ridere: non dobbiamo chiudere teatri e spettacoli né altre attività, ma bisogna tenere alta l’attenzione».
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