“La libertà non è un pass”: a Nerviano striscioni di protesta di Gioventù Nazionale contro il green pass
Nella notte Gioventù Nazionale ha affisso a Nerviano uno striscione di protesta contro il green pass, da oggi obbligatorio per un ampio ventaglio di attività
Striscioni di protesta contro il green pass a Nerviano: nella notte Gioventù Nazionale ha affisso una serie di striscioni di protesta, tra cui quello nervianese, per ribadire la propria contrarietà al provvedimento “varato” dal Governo che da oggi, venerdì 6 agosto, rende obbligatoria la certificazione verde con una dose di vaccino per tutti i cittadini che hanno più di 12 anni nei ristoranti al chiuso, nei locali dove si consuma al tavolo, per andare al cinema e a teatro, per partecipare a eventi e competizioni sportive, per avere accesso a piscine e palestre, per fiere, sagre, convegni, parchi divertimento, sale gioco e per la partecipazione a concorsi. Dal 1° settembre, inoltre, il green pass sarà obbligatorio anche a scuola per il personale, in università e sui trasporti a lunga percorrenza.
«Abbiamo voluto dire un secco “no” a queste minacce e ricatti, “no” ai metodi subdoli e alla pericolosa deriva autoritaria di questo governo illegittimo che, grazie ad un eterno stato di emergenza, pensa di avere ancora la libertà di scelta sulle nostre vite – spiega Marco Alfonzo, presidente di Gioventù Nazionale per la Città Metropolitana di Milano -. La nostra libertà non è un pass, la nostra libertà non è un codice all’interno di un’applicazione, la libertà è scegliere, informarsi, pensare e agire in modo autonomo nel rispetto di tutta una comunità e di certo non saranno Mario Draghi o Roberto Speranza a impedirci di essere liberi e senzienti».
«Dopo un anno e mezzo di pandemia, dopo continue restrizioni e minacce, Mario Draghi e il suo esecutivo han deciso di ghettizzare e isolare chi, per legittima scelta o per comprensibile paura, non vuole prender parte alla vaccinazione che fino a ieri era fortemente consigliata ma di fatto libera – aggiunge Alfonzo, che definisce il green pass «uno strumento di discriminazione che a stento può essere definito legittimo e degno di una repubblica costituzionale» -. Tale provvedimento non sembra dare la sicurezza di poter fermare i contagi delle nuove varianti, come ammesso dagli esperti del settore, ma tutto fa pensare ad una serrata guerra ideologica oltre che ad una ennesima marchetta concessa con denaro pubblico alle grandi aziende farmacologiche. In un anno e mezzo gli italiani sono stati tartassati e terrorizzati dal linguaggio dei media e delle istituzioni “competenti”, dopo un anno e mezzo di caccia al capro espiatorio, che oggi viene individuato col dispregiativo termine di No-Vax, ora con la minaccia del green pass hanno trovato la giusta leva per indurre la popolazione ad uno scontro fratricida oltre che di fatto obbligare il singolo cittadino a vaccinarsi senza che Stato o la onnipresente UE si prendano la propria responsabilità per le eventuali ripercussioni future di un farmaco ancora sperimentale».
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