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“Campeggio” abusivo nei boschi di Rescaldina, M5S: «Grave danno per il bosco»

Il M5S di Rescaldina denuncia la realizzazione di un'area attrezzata nei boschi con panche, mobili e un barbecue che ha danneggiato il bosco

movimento cinque stelle

Mobili, panche, tavoli, addirittura un barbecue: nei boschi di Rescaldina c’è un “campeggio” abusivo e a farne le spese sono state le piante, abbattute e danneggiate per fare posto all’area di ritrovo. La denuncia arriva dal Movimento 5 Stelle, che nei mesi scorsi ha segnalato all’amministrazione comunale la situazione e ora vuole dare voce al danno subito dal bosco.

«Le politiche di contenimento del Covid hanno obbligato un po’ tutti a stare chiusi in casa per lunghi periodi – spiegano dal M5S -. I ragazzi sono sicuramente quelli che hanno patito di più le restrizioni. Diversi sono stati, e non ci meravigliamo, i gruppi di ragazzi che per sottrarsi ai controlli e agli sguardi indiscreti hanno attrezzato in maniera più o meno organizzata delle piccole aree appartate tra le piante, in cui vedersi con gli amici nei momenti in cui ciò non era consentito. Tra boschi e boschetti, oltre alle piante dalla fine del 2020 sono sorti piccoli accampamenti frequentati abitualmente da ragazzi. Tutti questi “complessi”, nonostante gli sforzi dei ragazzi, erano tutt’altro che segreti e sconosciuti, e l’amministrazione è intervenuta per contenerli, limitarli, e riportare i ragazzi nelle loro case».

Una di queste aree, però, è andata oltre il “semplice” punto di ritrovo ed è finita sotto la lente di ingrandimento del M5S per due motivi: «Il primo era per la complessità della struttura, che nel corso dei mesi ha assunto la forma di un vero e proprio camping, andando oltre al semplice luogo di ritrovo appartato – spiegano i pentastellati -: area barbecue, mobili, tavoli e panche, aree d’ombra e attrezzatura varia da fare invidia a campeggiatori professionisti; il secondo, perché per la sua realizzazione sono state prelevate numerose piante dall’area boscata in cui la struttura è sorta, danneggiando gravemente il bosco. Le piante, tante, sono state abbattute, divelte o strappate, e questo, a prescindere dalla situazione contingente, non lo possiamo considerare accettabile. Di ciò ovviamente è stata informata l’amministrazione (con costanti aggiornamenti anche fotografici sull’avanzamento lavori e sui danni fatti), che, dopo aver verificato che l’area era comunale, e quindi pubblica, ci ha assicurato che sarebbe intervenuta per rimediare al danno, riportando l’area allo stato naturale ma soprattutto stigmatizzando l’azione di scempio fatta sugli alberi divelti. Era inizio primavera, e da allora abbiamo sollecitato più volte per un intervento, sia a livello paesaggistico che educativo. Niente di tutto ciò, ad oggi è avvento. Il complesso nel frattempo è cresciuto ed evoluto, e quello che ad inizio aprile sarebbe stato un intervento minimo, ora richiede una azione molto più consistente ed onerosa. Dalle quattro sedie di marzo siamo all'”abuso edilizio” di luglio».

«I boschi vanno tutelati e i giovani educati al rispetto del bene comune – aggiungono i pentastellati -. Il “lassez faire” non giova a nessuno. E questo non è l’unico caso che, da noi segnalato alla amministrazione, ancora attende un intervento. Non vorremmo che la nostra proattività fosse scambiata per debolezza, perché sarebbe un grave errore. “Tutto vedere, molto dissimulare, poco correggere”, un antico adagio caro ad una istituzione vecchia di duemila anni a cui l’amministrazione arancione sembra sempre di più assomigliare».

Non così per il sindaco Gilles Ielo e la sua maggioranza, che ha già chiamato in causa le autorità competenti e sta studiando percorsi per far acquisire consapevolezza della preziosità dei beni della comunità, verde in primis, andando oltre alla repressione tout court. «L’amministrazione sicuramente non ha la pretesa di riuscire a vedere tutto, certamente non ha intenzione di dissimulare nulla e, soprattutto, mette tutto l’impegno possibile per correggere le criticità che si presentano nelle dinamiche del vivere quotidiano della nostra comunità – replicano da Piazza Chiesa -. Questo particolare periodo sociale che stiamo vivendo, caratterizzato da rotture socio-relazionali significative, merita una particolare assunzione di responsabilità da parte degli adulti che hanno il compito di essere da esempio e guida valoriale. Venendo al caso specifico, riteniamo ovviamente importante preservare il verde pubblico e le aree boschive, tant’è che, una volta attenzionati, abbiamo segnalato la situazione alle autorità competenti in materia e abbiamo cercato di individuare i soggetti coinvolti, al fine di capire le loro esigenze e trovare una soluzione condivisa che accolga il loro disagio.

«L’intenzione dell’amministrazione, da sempre portata avanti, è quella di innescare dinamiche virtuose basate sull’ascolto e sulla comprensione e, certamente, non attraverso riduttivi interventi repressivi – aggiungono dall’amministrazione -. Questo non vuol dire affatto che chiudere un occhio verso comportamenti da stigmatizzare che non devono essere posti nuovamente in essere, ma significa non limitarsi a fornire risposte semplicistiche ad argomenti complessi e articolati. Infatti, stiamo cercando di esplorare le possibilità di incardinare istituzionalmente dei progetti educativi studiati proprio per far acquisire consapevolezza della preziosità dei beni comuni, dell’arredo urbano, delle strutture pubbliche e private e del nostro eccezionale patrimonio arboreo. Insomma, la direzione intrapresa è diametralmente apposta allo spirito che sottende l’espressione “lasseiz-faire” che presupponeva un non-intervento, siamo così convinti che solo attraverso un responsabile contributo della comunità intera si potrà arrivare ad un dialogo costruttivo».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Luglio 2021
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