Fanghi tossici, M5S Parabiago: «Il sindaco prenda posizione»
Il M5S di Parabiago ha scritto al sindaco chiedendo chiarimenti sul coinvolgimento di terreni cittadini nello sversamento di fanghi tossici, senza ricevere per ora risposta
L’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Brescia sul traffico illecito di rifiuti che avrebbe portato allo sversamento di 150mila tonnellate di fanghi tossici contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostante inquinante spacciate per fertilizzanti su 3mila ettari di terreni agricoli in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna continua ad accendere il dibattito politico a Parabiago, dentro e fuori il consiglio comunale. La mappa divulgata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia, infatti, ha permesso di individuare tra i campi dell’Alto Milanese coinvolti nelle indagini anche alcuni terreni di Parabiago, Canegrate e Legnano. Spingendo non solo riParabiago a farsi portavoce delle preoccupazioni della città con un’interrogazione che sarà discussa durante la seduta del parlamentino di sabato 26 maggio, ma anche il Movimento 5 Stelle a scrivere al sindaco Raffaele Cucchi.
«Leggiamo dalla stampa locale la notizia secondo la quale sembrerebbe che dalla mappa divulgata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia le aree agricole dell’Alto Milanese “vittime” del traffico illecito di rifiuti realizzato tra il gennaio del 2018 e l’agosto del 2019 si trovino anche a Parabiago – si legge nella missiva inviata lo scorso 2 giugno dai pentastellati al primo cittadino -. Alla luce di quanto riportato chiediamo se l’amministrazione conferma la notizia e se sì quali azioni ha messo in atto per verificare lo stato dei terreni coinvolti e quali interventi ha messo in atto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Chiediamo inoltre se i terreni in questione sono all’interno del Parco del Roccolo e, se sì, se ha contattato il presidente del Parco del Roccolo per chiedere la messa in atto di interventi atti, come prima detto, a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini».
Le richieste del Movimento 5 Stelle, però, almeno per ora sono rimaste senza risposta. «Certo i termini previsti dalla norma non sono ancora scaduti – precisano i pentastellati -, ma visto l’impatto sulla cittadinanza della notizia resa nota il 27 maggio dagli organi di stampa sarebbe stata giusta un’immediata e pubblica presa di posizione del sindaco Cucchi, pur nell’ovvio rispetto delle indagini in corso. Nulla di tutto ciò se non il silenzio! Un silenzio reso ancora più assurdo visto che, viceversa, il 18 giugno il presidente del Parco del Roccolo, dopo aver ricevuto analoga sollecitazione da un’attivista del Movimento 5 Stelle di Canegrate, è prontamente intervenuto sulla vicenda dichiarando che se lo spandimento venisse confermato anche nei terreni agricoli del Parco del Roccolo è pronto a costituirsi come parte civile nel processo che seguirà alle indagini. Che dire, una pagina di ritardo e silenzio che si aggiunge ad altre: per ottenere risposte dal sindaco Cucchi alle nostre proposte siamo molto spesso costretti a chiedere l’intervento del Difensore Civico Regionale, il quale lo richiama al rispetto della normativa vigente. Le nostre proposte e richieste così come la trasparenza su una vicenda che potrebbe riguardare l’ambiente e la salute del nostro territorio sono nell’interesse della comunità, ritardo e silenzio sicuramente no».
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