Fanghi avvelenati, il Parco del Roccolo pronto a costituirsi parte civile
Il Comitato di Coordinamento del parco del Roccolo è pronto, se necessario, a costituirsi parte civile nel processo contro l'azienda di Brescia accusata di aver "spacciato" fanghi avvelenati
Il Comitato di Coordinamento del parco del Roccolo è pronto, se necessario, a costituirsi parte civile nel processo contro l’azienda di Brescia accusata di aver “spacciato” fanghi avvelenati come fertilizzanti. Al momento non c’è alcuna conferma in merito all’inquinamento delle aree agricole dell’area verde tra i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago.
Ma nel caso in cui l’azienda bresciana coinvolta nell’inchiesta della procura di Brescia e dei Carabinieri Forestali dovesse avere causato danni anche al “Roccolo”, l’assemblea dei sindaci è pronta ad agire. Così è confermato in una nota divulgata oggi, 18 giugno, per il momento l’ente gestore del parco «non è a conoscenza di eventuali terreni agricoli dove sarebbe avvenuto lo spandimento, in quanto, gli atti di indagine sono coperti dal segreto. Tuttavia, se lo spandimento venisse confermato anche nei terreni agricoli del parco il Comitato di Coordinamento è pronto a costituirsi parte civile nel processo che seguirà le indagini».
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