Circonvallazione di Casorezzo ferma a metà, rescisso il contratto all’azienda vicina alla camorra
Il Comune di Casorezzo ha approvato la risoluzione del contratto con la ditta Migevi Srl. A settembre era stata interdetta dalla "White list": «Comuni lasciati soli su questi temi»
Ritardi, inadempienze e possibili legami con la criminalità organizzata. Il Comune di Casorezzo ha approvato in giunta la risoluzione del contratto con la ditta Migevi Srl alla quale erano stati affidati, a seguito di una regolare gara d’appalto, i lavori per la Circonvallazione di via Tasso, destinata a collegare il territorio con le arterie provinciali che conducono verso Arluno, Parabiago e le sue frazioni di Villapia e Villastanza. Ora l’opera è ferma a metà, senza asfaltatura e illuminazione.
AZIENDA ESTROMESSA DALLA WHITE LIST
Con grande sorpresa l’amministrazione comunale, insospettita da continui ritardi sul crono-programma e sospensioni ingiustificate del cantiere, ha scoperto che l’azienda in questione lo scorso settembre è stata interdetta dalla White List, elenco istituito nelle Prefetture italiane al quale possono registrarsi le imprese, certificate, idonee e “pulite”, che operano in settori considerati ad alto rischio di infiltrazione mafiosa.
Nonostante l’azienda fosse colpita da interdittiva ha continuato a lavorare per oltre sei mesi: «Come Comune – spiega il sindaco Pierluca Oldani – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito. Ringrazio il nostro geometra che ha fatto tutta una serie di approfondimenti ed è riuscito a venire a conoscenza dell’interdittiva emessa il 24 agosto (ma caricata sul portale a settembre) a seguito dell’arresto del padre del titolare dell’azienda (Pagano Domenico), affiliato al clan dei casalesi, con il quale condivideva la stessa residenza. Abbiamo subito contattato la Prefettura di Milano e le Prefetture di riferimento dell’azienda, che ha sede a Caserta. L’impressione è però quella che i Comuni siano lasciati da soli ad affrontare questi temi sui quali è d’obbligo muoversi con i piedi di piombo. Credo sia necessaria una migliore e maggiore comunicazione da parte delle Istituzioni. L’azienda in questione lavora con diverse amministrazioni pubbliche che contatteremo per avvisarle».
I lavori per l’opera, finanziata prevalentemente da Città Metropolitana con 1 milione e 600mila euro, sono iniziati nel luglio 2020 a seguito di una regolare gara d’appalto con oltre 200 partecipanti e una selezione finale di cinque aziende ammesse: Migevi ha vinto con un «sconto anomalo»: «All’azienda è stata chiesta tutta la documentazione di prassi, certificato antimafia compreso», ha precisato il primo cittadino che dopo una serie di ritardi e sospensioni, aveva già messo in mora l’azienda nel marzo 2021: «Le contro deduzioni richieste non sono mai pervenute».
OPERA FERMA A METÀ
A seguito dell’ennesima sospensione e della notizia dell’estromissione della società dalla White List (il diniego era stato effettuato dalla Prefettura di Caserta e l’azienda avevano presentato ricorso ndr) l’amministrazione comunale ha quindi chiesto chiarimenti e dopo «tanti tira e molla» la Prefettura ha messo a disposizione i documenti per arrivare alla risoluzione del contratto.
Il cantiere in questo momento è bloccato. L’opera è stata realizzata per il 45%: sono stati eseguiti gli interventi di sottofondo e manca invece ancora tutta l’asfaltatura e l’illuminazione, per un costo di 500mila euro. «Ora si aprono più scenari – ha spiegato il primo cittadino -: bisognerà scorrere la graduatoria delle altre 5 ditte ammesse e sperare che una di queste sia disposta a procedere con lo stesso sconto della precedente, altrimenti bisognerà indire una nuova gara che potrebbe portare ad un maggiore costo dell’opera. La polizza fidejussoria andrà a coprire le penali del ritardo che ammontano a circa 71mila euro». L’argomento sarà portato in consiglio comunale.
Quello in oggetto è solo il primo lotto della tangenziale: il secondo e il terzo lotto non sono stati inseriti nel Piano Triennale delle Opere da Città Metropolitana. Saranno invece portati avanti gli interventi relativi ai tratti di piste ciclabili collaterali al progetto.
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