Al via il bando per la vasca di laminazione tra San Vittore Olona e Parabiago
Aipo ha aperto in questi giorni il bando per aggiudicare i lavori per la realizzazione di una vasca di laminazione suddivisa in due parti. Numerose le modifiche apportate al progetto inziale
Ci siamo. Il tanto contestato progetto per le vasche di laminazione tra San Vittore Olona e Parabiago sta per concretizzarsi. L’intervento però, nel corso degli anni, è letteralmente cambiato rispetto ai piani iniziali. Al posto di sei vasche di laminazione, sarà solo una suddivisa in due parti. Inoltre non sarà realizzata alcuna cassa di espansione (strutture invasive in cemento, utili a ridurre la portata durante le piene di un corso d’acqua, previste nel progetto iniziale).
Aipo ha aperto in questi giorni il bando per aggiudicare i lavori che toccheranno non solo il territorio sanvittorese, ma anche quello di Parabiago e in minima parte di Canegrate. Si tratta di una gara da 7.087.808,68 di euro che scadrà alle 12 di giovedì 17 giugno. L’area verde subirà una vera rivoluzione e gli abitanti saranno purtroppo disturbati dai lavori che, secondo il bando, dureranno 365 giorni. Il cantiere, se non ci saranno imprevisti amministrativi e burocratici, verrà avviato tra ottobre e novembre: sarà suddiviso in linea di massima in tre lotti, quindi, con tre tempi di svolgimento.
L’intervento rientra in un progetto ben più ampio che modificherà la morfologia del territorio intorno al fiume. Anzitutto, come ha spiegato l’ing. Remo Passoni di Aipo Milano, sarà realizzata un’nica grande vasca che non sarà profonda, ma ampia «si parla di alcuni ettari che dovranno accogliere circa un milione di metri cubi di acqua». Saranno quattro, invece, le aree golenali che saranno disegnate lungo il fiume così da «creare anche un corridoio ecologico utilizzabile dalle specie animali».
Le linee guida dell’opera (che vede accolte anche le osservazioni presentate dal Plis dei Mulini) subiranno ulteriori modifiche di miglioria in base al progetto che si aggiudicherà l’appalto. In generale sono richiesti interventi nella zona interessata dalla realizzazione delle vasche la sistemazione della rete irrigua per la coltivazione dei terreni agricoli (acquisiti dalla Regione e attualmente gestiti dal Distretto Agricolo Valle Olona – DAVO). La società appaltante dovrà svolgere interventi anche per la Foppa e l’isolino di Parabiago e dovrà prevedere piantumazioni di arbusti e alberi nonchè ridisegnare la rete di percorsi pedonali e ciclabili. «L’opera è meno invasiva rispetto all’originale – ha precisato Passoni – ma crediamo sia necessaria per la sicurezza del territorio. Di certo le logiche dal 2006 a oggi sono cambiate e ci hanno permesso di apportare modifiche che siano funzionali e nel contempo ottimali per l’ecosistema».
Per quanto riguarda lo spostamento di terra, per l’ing. Passoni, non c’è da preoccuparsi. All’incirca sono 200 mila metri cubi di terra che verranno portati via, i restanti (circa 300 mq) saranno solo spostati in luogo. Un quantitativo «limitato se confrontato con opere come quella di Senago dove verrà spostato un quantitativo di terra pari a un milione di metri cubi». In ogni caso per prevenire le possibili infiltrazioni di organizzazioni criminali nel bando è «richiesto all’azienda appaltante di segnalare in anticipo dove sarà portata la terra e come sarà utilizzata».
La questione delle vasche di laminazione è da diversi anni che fa discutere. Basti pensare che il primo appalto fu assegnato nel 2006 ma, recentemente, la ditta vincitrice ha dovuto lasciare, in quanto non più in grado di portare avanti i lavori per varie vicissitudini giudiziarie. La stesura del progetto esecutivo è terminato, invece, nel 2013. In questi anni tra le polemiche dei Comuni e degli enti interessati sono state apportate diverse modifiche al progetto (attraverso le osservazioni di tutti i Comuni del Plis dei Mulini, i membri della conferenza dei servizi come Regione Lombardia e il Consorzio del Fiume Olona ecc.), che sulla carta appariva decisamente più invasivo. L’opera, in ogni caso, non è ben vista a San Vittore Olona, ma come ha precisato più volte il sindaco Daniela Rossi, «è un intervento che è stato imposto dall’alto».
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