Prove di federazione a livello nazionale nel centrodestra. La proposta è arrivata dal leader della Lega Matteo Salvini, che la porterà sul tavolo di un prossimo incontro in programma già a metà di questa settimana, con l’obiettivo di rafforzare il lavoro di Draghi in Italia e in Europa e di frenare ipotesi come quelle di nuove tasse e dell’introduzione dello ius soli. E arriva già il via libera da Silvio Berlusconi – nonostante non manchino voci scettiche all’interno di Forza Italia -, mentre si sfila Giorgia Meloni, intenzionata a rimanere all’opposizione del Governo Draghi.

I tempi per ora non sembrano stretti, ma se l’idea del numero uno del Carroccio di una federazione di centrodestra andasse in porto che impatto avrebbe sulle prossime elezioni amministrative nel Legnanese e nel Rhodense? Nell’elenco dei comuni che tra il 15 settembre e il 15 ottobre torneranno al voto per rinnovare il consiglio comunale e, soprattutto, per scegliere il nuovo sindaco, infatti, non ci sono solo i grandi capoluoghi come Milano, Roma, Napoli e Torino, ma anche diversi paesi di “casa nostra”: Dairago, Nerviano, Rho e Villa Cortese.

Che non sempre l’assetto nazionale sposti gli equilibri locali lo si è già visto ad esempio, senza tornare troppo indietro con la memoria, lo scorso anno a Legnano. L’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, allora insieme a Palazzo Chigi così come insieme hanno sostenuto i candidati alle amministrative in diversi comuni d’Italia, nella Città del Carroccio non è mai andata in porto, con i Dem che sono entrati nella coalizione di centrosinistra che ha portato Lorenzo Radice a Palazzo Malinverni e il M5S che ha scelto di correre da solo e dopo dieci anni di rappresentanza in consiglio comunale è rimasto fuori dal parlamentino legnanese.

E anche per la prossima tornata amministrativa l’eventuale federazione non sembra destinata a cambiare le carte in tavola. A Nerviano il centrodestra sembra avviato a correre unito, con ogni probabilità sostenendo il bis del sindaco uscente Massimo Cozzi che sembra sempre più probabile ma che non è ancora stato confermato dal diretto interessato: la new entry nella coalizione potrebbe essere Fratelli d’Italia, che ha un circolo in paese solo da pochi mesi ma non ha mai nascosto di considerare il centrodestra unito come unica opzione, ma la differenza vera la faranno probabilmente le civiche, che nel 2016 avevano mosso complessivamente i voti di poco meno della metà dell’elettorato.

A Villa Cortese e Dairago, federazione o no, se il centrodestra vorrà correre unito dovrà fare una scelta di campo: i due comuni hanno infatti meno di 15mila abitanti e sulle schede elettorali non ci sarà dunque spazio per le coalizioni. Verso la lista unica si muove a grandi passi Villa Cortese, dove il nome del candidato ufficialmente ancora non c’è (anche se ormai l’attesa dovrebbe essere agli sgoccioli) ma sembra ormai pressoché certa l’intenzione di portare avanti l’esperienza di NuovaMente Villa, che già cinque anni fa aveva riunito sotto un unico simbolo civico la politica cittadina di destra e ora proverà a dare filo da torcere al sindaco uscente Alessandro Barlocco e ad Insieme per Villa. A Dairago, invece, a scoprire le carte è stata proprio una “neonata” civica di centrodestra, Scelgo Dairago, che ha già raccolto qualche adesione di peso e si candida a tutti gli effetti come forza politica in grado di raccogliere il consenso del centrodestra “tradizionale”.

Panorama già definito, infine, a Rho, dove nei giorni scorsi Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e la civica SiAmo Rho hanno annunciato l’intenzione di dare vita ad una coalizione di centrodestra che sostenga Daniele Paggiaro, che proverà a scalzare da Piazza Visconti il centrosinistra di Andrea Orlandi dopo i dieci anni di amministrazione a trazione PD di Pietro Romano.